Economia

Accuse tedesche a Fiat e il titolo crolla (-4,4%)

Berlino invia a Roma i dati sulle emissioni. Il gruppo Fca: «Noi in regola»

Sale di tono lo scontro fra il ministero dei Trasporti tedesco e Fca, dopo le indiscrezioni della stampa tedesca sul sospetto di Berlino dell'uso da parte della casa italo-americana di software irregolari per alterare l'esito dei test sulle emissioni di ossido d'azoto. Accuse smentite da Fca: «I nostri veicoli sono pienamente conformi alle normative Ue sulle emissioni in vigore», ha ribadito la società. Secondo però i quotidiani Bild e Frankfurter Allgemeine, l'ufficio federale per le omologazioni Kba ha inviato alla Commissione Ue e all'autorità italiana di omologazione delle auto i risultati dei test effettuati su propulsori diesel di fascia bassa come la Fiat 500 X, citata nel fascicolo. La richiesta all'Italia è «di valutare i dati e prendere misure conseguenti». La settimana scorsa, Fca non si era presentata davanti ai tecnici del ministero di Berlino per chiarire i dubbi, sostenendo la competenza italiana sulla questione.

Fca ha vissuto ieri una difficile giornata borsistica, con il titolo che ha perso il 4,4%. A portare un pò di ordine è stata la stessa Commissione Ue, secondo cui spetta agli stati membri discutere e chiarire fra loro, e non con i costruttori, i casi in cui ci sia un modello auto omologato in un Paese, ma che secondo l'autorità di un altro non rispetta le norme. Dopo aver detto che gli incartamenti di Berlino non erano ancora pervenuti ma che sarebbero stati letti con attenzione, Bruxelles ha ricordato che la direttiva in vigore «prevede un meccanismo che consente a uno stato membro di contestare l'omologazione data da un altro stato membro». È quanto sosteneva il ministro delle Infrastrutture e Trasporti italiano Graziano Delrio, che già la scorsa settimana aveva inviato al suo omologo tedesco Alexander Dobrindt una lettera in cui precisava che il confronto sulle emissioni dei veicoli Fca deve avvenire tramite le due autorità di omologazione nazionali e che da parte dell'azienda «c'è piena e completa disponibilità».

I tecnici del ministero dei Trasporti tedesco sostengono, sulla base dei test effettuati su motori diesel Fca, che il sistema di riduzione delle emissioni si disattivi dopo 22 minuti. Dopo di che le emissioni di ossidi d'azoto non vengono più filtrate. Il ciclo ufficiale di test per la misurazione delle emissioni effettuato dalle autorità di omologazione delle auto dura 20 minuti. Secondo quanto ha riportato la Bild, i test tedeschi avrebbero rilevato livelli di emissione di ossidi d'azoto superiori fino a 10 volte i limiti consentiti.

Il sospetto è che Fiat abbia inserito un software vietato dalle norme vigenti.

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