Economia

Adesso Volkswagen apre uno spiraglio a Fca

Il dietrofront di Mueller: «Nessun contatto con Marchionne, ma non escludo un colloquio»

Adesso Volkswagen apre uno spiraglio a Fca

Spiragli per un ipotetico abboccamento tra Fca e gruppo Volkswagen? Forse, a sentire l'ad di Wolfsburg, Matthias Mueller, il quale ieri ha dato una risposta meno nervosa alla mano tesa dall'ad del Lingotto, Sergio Marchionne. «Non escludo un colloquio», ha detto Mueller, concluso l'incontro con i media su conti e strategie del gruppo. Solo la scorsa settimana, la replica dal Salone di Ginevra dello stesso top manager tedesco sembrava chiudere le porte a Fca. Mueller ha comunque precisato che «sarebbe molto utile se Marchionne comunicasse le sue considerazioni a me e non solo a voi». «Non ho mai detto di escludere rapporti con altri costruttori - ha aggiunto - ma avevo solo riferito di non avere contatti con Marchionne».

Il messaggio di Mueller è comunque da interpretare: risulta infatti singolare che i due top manager non si vedano da tempo, considerato che entrambi dovrebbero almeno incontrarsi alle riunioni periodiche di Acea, l'Associazione europea dei costruttori. Oggi, da Detroit, dove parteciperà a un incontro sul tema emissioni con il presidente Usa, Donald Trump, è attesa la replica di Marchionne. Saranno loro due a vedersi, oppure toccherà ad altri iniziare un possibile dialogo? Insieme, comunque, i due gruppi raggiungerebbero un volume di quasi 15 milioni di veicoli, ponendosi nettamente in testa alla classifica mondiale rispetto a Toyota (10,1 milioni).

I tedeschi avrebbero la possibilità di aumentare il loro peso negli Usa e Fca in Cina ma anche in India, visto il recente accordo tra Vw e l'amico comune Tata. In Brasile, poi, il rischio di sovrapposizioni sarebbe limitato visto che Fca punta soprattutto a pick-up, furgoni e al marchio Jeep. Da parte sua, Volkswagen metterebbe nel carniere anche Alfa Romeo e Maserati, oltre alla preziosissima Jeep e all'intramontabile 500. Fin qui l'ennesimo «fantarisiko» con l'azionista di Fca, Exor, che nel nuovo ipotetico colosso avrebbe una quota di poco oltre il 5%, dall'attuale 29,4% in seno al Lingotto.

La battuta finale di Mueller: «Sono abbastanza fiducioso per il futuro di Volkswagen, con o senza Marchionne». Guardando a Fca, gli analisti di Bernstein mostrano preoccupazioni sul «dopo Marchionne» (dal 2019), in quanto «Fca è un gruppo troppo complesso, fatto a immagine e somiglianza dell'attuale ad.

Fca senza di lui - affermano - è come la band dei Queen priva di Freddie Mercury».

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