Economia

Le agenzie di rating preparano i funerali dell’Europa

I consumatori dicono "no" alla dittatura delle banche: "Così le agenzie di rating preparano i funerali dell’Europa"

“Le agenzie di rating stanno lavorando ai funerali dell’euro”. Lo ha detto il senatore Elio Lannutti nel corso di una conferenza stampa di Adusbef e Federconsumatori, convocata per fare il punto sulle indagini finanziarie promosse dalle due organizzazioni. La procura di Trani, infatti, chiuderà entro la fine del mese l'inchiesta sull'agenzia di rating Fitch, aperta dopo le denunce presentate dai consumatori. Il procuratore Michele Ruggiero sta indagando anche le altre due principali agenzie di valutazione del merito di credito: Moody's e Standard & Poor's.

“I governi – ha detto Lannutti - fanno manovre di 170-180 miliardi di euro, in Italia siamo stati commissariati, ci sono gli esodati che non hanno né stipendio né pensione, si è messa in moto una macelleria sociale e cosa succede? Arrivano le agenzie di rating e cancellano tutto con un tratto di penna e continuano a speculare”. Leggendo le intercettazioni trascritte nel fascicolo dell’indagine, infatti, secondo Lannutti “si evince che c’è proprio una mira per indebolire l’euro e l’Italia”. “Sono state pubblicate diverse intercettazioni che ci denigravano – spiega quindi Lannutti – ma il punto è che i Governi si sono ridotti a farsi dettare l’agenda politica da un gruppo di mercanti che, già da luglio 2007 sapevano che volevano attaccare l’euro e, dal 4 luglio 2011, sapevano che l’Italia avrebbe avuto un Governo tecnico”.

Per l’Adusbef dunque si tratta di “rating ad orologeria”, perfettamente programmato per poter speculare meglio. “Spesso le agenzie – aggiunge il senatore – spifferano ai loro azionisti le informazioni prima di pubblicarle, per permettergli di speculare allegramente”. Ci sarebbe dunque un chiaro conflitto di interessi. Ma per quel che riguarda le indagini finanziarie, oltre alla questione delle agenzie di rating si è aggiunta quella dell’Euribor e della manipolazione dei mercati. In questo caso, il danno per la diffusione dei giudizi negativi sulla situazione del Paese e del sistema bancario italiano è stato quantificato da un organo dello Stato, la Corte dei Conti, che ha parlato di 120 miliardi di euro. “Ci si mette d’accordo per decidere il tasso non secondo i mercati che lo devono determinare, piuttosto alcuni banchieri si telefonano e dicono: ‘oggi il tasso è questo perché questo è quello più le speculazioni dei derivati’. Noi come modesta società civile, come Adusbef e Federconsumatori, cerchiamo di batterci per difendere i cittadini dagli abusi di questi ‘bankster’ e soprattutto per restituire credibilità ai mercati perché non è possibile che vi sia la dittatura dello spread”. Le due associazioni, quindi, hanno annunciato che si costituiranno parte civile nell'eventuale processo e che stanno studiando le modalità per una class action.

Federconsumatori e Adusbef chiedono inoltre da tempo l’istituzione di un’agenzia di rating europea sottolineando come anche la Cina ultimamente si sia dotata di una sua agenzia di rating, preoccupata per quello che sta succedendo in Europa.

“Noi non vogliamo tornare a quando non c’era nessun giudizio sui prodotti d’investimento - conclude Francesco Avallone, vicepresidente di Federconsumatori - come all’epoca di Cirio, ma vogliamo una simmetria informativa, con informazioni più approfondite e specifiche su ogni prodotto.

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