Economia

Alitalia in guerra sul piano, è sciopero

I sindacati: "Tagli insostenibili, il 5 aprile lo stop". Ball replica: "Misure necessarie"

Alitalia in guerra sul piano, è sciopero

È scontro sul piano lacrime e sangue di Alitalia che ieri ha avviato la trattativa con i sindacati per procedere al salvataggio dell'ex compagnia di bandiera, a un passo dal crac. Per i sindacati il piano, che passa da un taglio del 17% circa della sua forza lavoro e dalla decurtazione fino al 32% degli stipendi per gli assistenti di volo e del 22-28% per i piloti, è «irricevibile». Cramer Ball, numero uno del gruppo, al termine dell'incontro con i sindacati, ha peraltro sottolineato che, quelle delineate sono «misure dolorose ma necessarie per stabilizzare la situazione finanziaria della compagnia e garantirne la sostenibilità di lungo termine». La stessa sopravvivenza della società è a rischio: gli azionisti hanno infatti condizionato il via libera al piano industriale al raggiungimento di un accordo con i sindacati, possibilmente in tempi celeri, visto che nelle casse di Alitalia ci sarebbe liquidità solo fino a fine aprile.

Più in dettaglio Alitalia punta a tornare in utile entro il 2019 attraverso una riduzione dei costi di un miliardo che passa dal drastico taglio di 2.037 posti di lavoro (concentrati sulla riduzione del personale degli uffici, -51%, e sul personale operativo, -20%). Il piano prevede infine 500 assunzioni di personale navigante dal 2019, e l'ingresso in flotta di otto aerei per potenziare le destinazioni a lungo raggio anche con l'apertura di una decina di nuove rotte entro il 2021. «Questi cambiamenti sono essenziali se vogliamo competere in modo efficiente in un mercato del trasporto aereo europeo che è caratterizzato da una spietata concorrenza» ha detto Ball, auspicando di poter lavorare «insieme ai sindacati e con il sostegno del governo italiano per cercare il modo per ridurre il più possibile l'impatto sociale del piano sul personale coinvolto».

Le parole di Ball non hanno tuttavia convinto i sindacati che ieri hanno chiuso il primo incontro con l'azienda proclamando uno sciopero di 24 ore per il prossimo 5 aprile. Lo stop segue quello di 4 ore del 23 febbraio ed è stato deciso «non avendo trovato risposte a nessuna delle gravissime motivazioni poste a tema della vertenza». Lo sciopero dei controllori di volo indetto il 20 marzo ha inoltre costretto Alitalia a cancellare il 40% dei voli programmati.

«Sarà una trattativa lunga e complicata», ha preannunciato Antonino Cortorillo della Filt-Cgil. Il piano industriale così come si prospetta «è insostenibile, non c'è sviluppo ma solo un ridimensionamento forte dell'occupazione, dei salari e della flotta», ha detto Claudio Tarlazzi della Uil. Di «piano evanescente e persecutorio» parla invece l'Anpac, che attacca: «Vertici che litigano sulle strategie, progetti ambiziosi che si perdono per strada, situazione debitoria insostenibile ed entrate scarse, il personale più qualificato che valuta di emigrare, il tutto governato da un sistema bancario autoreferenziale».

Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Calenda intanto ha convocato per lunedì pomeriggio un incontro con le due parti a cui parteciperanno i ministri del Lavoro Giuliano Poletti e dei Trasporti Graziano Delrio.

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