Economia

Alitalia mette in cassa 1.600 addetti

Ok del sindacato. Gentiloni: «Ci saranno proposte important i»

Alitalia mette in cassa 1.600 addetti

Curiosa concomitanza. Ieri, a poche ore di distanza, a Roma si firmava l'accordo tra sindacati e Alitalia per la cassa integrazione straordinaria mentre a Delhi atterrava l'Airbus 330 del volo inaugurale da Fiumicino, che avrà frequenza giornaliera per tutta la stagione invernale. Sono due facce di una stessa medaglia e mostrano come la compagnia voglia tenere alta l'operatività in attesa di un compratore. Anche con la collaborazione del sindacato, che ha accettato un accordo di cassa integrazione doloroso ma che mostra un atteggiamento realistico. Diverso da quello di maggio, quando sui primi sei mesi di cassa l'azienda dovette procedere in via unilaterale.

Ora i lavoratori coinvolti sono 1.600, contro una richiesta aziendale di 1.800, sempre più rispetto ai 1.358 alla prima tranche: ma la stagione invernale alle porte, con il calo di domanda per il trasporto aereo, ha indotto i commissari a stringere la cinghia. La cig riguarderà 1.030 lavoratori di terra (soprattutto impiegati) contro i 1.230 delle richieste, mentre per piloti e assistenti di volo i numeri restano invariati a 190 e 380.

L'organico attuale di Alitalia si compone di 11.500 persone. Numeri che dovranno confrontarsi con i piani del futuro acquirente che arriverà con le forbici in mano. «Penso che ci saranno diverse offerte importanti e si tratterà di fare delle valutazioni», ha commentato ieri il premier Paolo Gentiloni. Ufficialmente, tutto tace, comunque, sul fronte dei sette soggetti che hanno presentato offerte vincolanti. Gli unici usciti allo scoperto sono Lufthansa, favorita, e EasyJet. Il fondo Cerberus si è detto interessato ma non ha fatto un'offerta. Dovrà collegarsi a un candidato «ufficiale» oppure sperare che la gara vada deserta.

Il sindacato farà il punto giovedì con i commissari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.

Commenti