Economia

Alitalia, il piano è di "cessione". Venerdì il giorno delle offerte

Alitalia, il piano è di "cessione". Venerdì il giorno delle offerte

Finora lo si è chiamato piano industriale. Ora i commissari di Alitalia preferiscono correggere il lessico e parlare di piano di cessione. Non è solo forma, è anche sostanza: un piano industriale presuppone un'azienda in bonis, un arco temporale ragionevole, obiettivi di sviluppo. Il piano in corso di elaborazione, che sarà pronto entro luglio, non può prevedere né sviluppo né risanamento, ma solo quelle attività di efficientamento che rendano il complesso aziendale appetibile per un acquirente.

Il lavoro operativo di queste settimane, grazie anche a una squadra di manager nuova di zecca, è quello di caratterizzare l'offerta, di promuoverla con una politica di prezzi conveniente e di rendere più efficiente la struttura grazie anche al taglio dei costi. Il piano si baserà anche sulla valorizzazione di Fiumicino e di Linate, considerati dai commissari i due punti di forza del network Alitalia.

La prossima data annotata nel calendario della procedura è il 21 luglio, venerdì prossimo, quando sono attese le proposte non vincolanti da parte dei soggetti che, vista la prima data room, avranno intenzione di andare avanti. Come nella prima fase non saranno date comunicazioni pubbliche, forse nemmeno del numero di buste ricevute. Il piano di cessione, a quel punto dopo l'approvazione da parte del ministero dello Sviluppo diventerà la sostanza della seconda fase della gara, che porterà (così almeno si spera) alle proposte vincolanti da presentare tra il 28 settembre e il 5 ottobre. Successivamente, se ci saranno candidati, si proseguirà con una negoziazione in esclusiva fino all'assegnazione.

Ma un rischio che nessuno si nasconde è che la gara alla fine possa andare deserta, facendo ripartire tutto da capo.

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