Economia

Alitalia, sale la tensione. Hostess e piloti sono pronti allo sciopero

Alitalia, sale la tensione. Hostess e piloti sono pronti allo sciopero

I sindacati sono pronti allo sciopero per Alitalia. Le sigle del trasporto aereo si sono compattate in vista delle prossime scadenze della compagnia area già in mano ai commissari, ed è nata la Fnta, che riunisce i 5mila tra piloti e personale di volo aderenti ad Anpac, Anpav, Anp. L'obbiettivo è creare un fronte più forte in vista della trattativa. «Chiediamo al governo dice Stefano De Carlo, coordinatore di Fnta chiarezza su piano industriale, azionariato e una adeguata capitalizzazione. Non bastano proclami, ormai tutto è urgente e in assenza di risposte siamo pronti a mobilitarci». Scioperi in vista? «Se sarà necessario»

Intanto il calendario avanza: il 31 ottobre scadono i termini per le offerte di acquisto, che, dopo gli annunci del governo di voler nazionalizzare, non ci saranno; scade la cassa integrazione per mille dipendenti, che sarà rinnovata; scade nuovamente il contratto di lavoro, già prorogato tre volte. Il 15 dicembre scade la restituzione del prestito ponte di 900 milioni più interessi, il 31 dicembre scade il fondo che integra la Cig. Alitalia nel 2018 perderà 500 milioni.

«Si è parlato di Fs, di Poste, di Cdp, di Eni, ma nulla è concreto dice Marco Veneziani, presidente di Anp - ci si aspetta un progetto vero e i soldi per attuarlo». Il modello della compagnia dovrebbe puntare al lungo raggio e il capitale minimo di 1,5-2 miliardi dovrebbe essere investito in macchine e in rotte. Ma tutto appare nebuloso. Di un tavolo al Mit fanno parte anche tre esperti «laici», l'economista Ugo Arrigo, l'ex ad di Meridiana Gianni Rossi e un ex manager della finanza Alitalia, Claudio Di Cicco. L'idea è di ristrutturare l'intero sistema del trasporto aereo in Italia, eliminando inefficienze e situazioni troppo sbilanciate.

Lufthansa, che fino alla vigilia delle elezioni politiche era il candidato più accreditato all'aquisto, ora sembra defilata: il suo progetto di procedere con 500 assunzioni nella controllata Air Dolomiti fa anzi pensare a un suo rafforzamento in Italia. Intanto, la concorrenza si sta organizzando di fronte al rincaro del carburante e all'approssimarsi della stagione invernale, la più difficile per i bilanci.

Quanto a possibili azionisti stranieri, che rappresentano sempre lo step successivo alla nazionalizzazione, ora si guarda Oltreatlantico, dove pare che American Airlines e Delta abbiamo dato segnali di disponibilità.

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