Economia

Alitalia, si allontana l'ipotesi "spezzatino"

Il Mise si sta adoperando con Lufthansa per il recupero delle trattative di rilancio della compagnia di bandiera

Alitalia, si allontana l'ipotesi "spezzatino"

Il rilancio di Alitalia resta l'obiettivo principe del Governo e passa necessariamente per il mantenimento dell'integrità della compagnia aerea. È questa la posizione del ministro per lo sviluppo economico Stefano Patuanelli sul futuro della compagnia di bandiera italiana, il cui destino resta sempre più incerto.

Negli scorsi giorni i tre commissari al lavoro per il salvataggio del vettore aereo avevano ipotizzato di fare uno "spezzatino" della compagnia, dividendola in differenti comparti così da incidere maggiormente su quei rami aziendali che rappresentano le maggiori criticità per i bilanci dell'azienda. L'ipotesi che nelle ore si stava rafforzando diventato possibile, aveva allarmato le sigle sindacali consce che i primi a "fare le spese" di una ristrutturazione sarebbero stati proprio i lavoratori, soprattutto in virtù dell'ipotesi di piano industriale che nelle scorse settimane usciva dalla sedi di Delta Air Lines che parlava di migliaia di esuberi da prevedere.

L'ipotesi poi si è allontanata: "Credo che oggi sia il momento di cambiare passo e di trovare una soluzione definitiva", ha sottolineato Patuanelli, che insiste: "Se avessimo voluto solo salvare la compagnia avremmo potuto farlo, vogliamo rilanciarla". Alitalia "ha bisogno di una parziale ristrutturazione sul campo costi. I nostri aerei volano e continueranno a volare che garantiscono tre miliardi di incassi", ha spiegato il ministro. Questo cambio di passo potrebbe trovare delle motivazioni nel riavvicinamento al tavolo delle trattative da parte di Lufthansa. Per la compagnia area tedesca ci sarebbe l'ipotesi, non confermata, dell'acquisizione di una quota di almeno il 70% di Alitalia solo a seguito di una riorganizzazione della compagnia.

Anche in questo caso il nodo principale resta il personale; nel piano ci sarebbero almeno 3.500 esuberi. Solo in queste condizione il vettore tedesco potrebbe entrare nella compagine sociale insieme a Ferrovie dello Stato che potrebbe lavorare sulle compensazioni intermodali di eventuali tratte domestiche che Lufthansa cancellerebbe dalle proprie rotte per favorire il rafforzamento della nuova Alitalia.

Intanto si aspetta il prestito ponte con l’esecutivo che avrebbe fissato per lunedì un Consiglio dei ministri dove dovrebbero essere sbloccati i 400 milioni contenuti nel decreto fiscale a sostengo di Alitalia senza incorrere nel no di Bruxelles per aiuti di Stato.

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