Economia

Altria punta 1,8 miliardi sul business della marijuana

Il gruppo Usa, cui fa capo il marchio Marlboro, compra il 45% di Cronos. Cresce il business degli stupefacenti

Altria punta 1,8 miliardi sul business della marijuana

Una canna a portata di pacchetto. L'aroma di marijuana si sta dimostrando irresistibile da seguire mentre il vento di liberalizzazione coinvolge sempre più Paesi al mondo, soprattutto per i big internazionali del tabacco alle prese con normative sempre più rigide e la crescente attenzione salutistica da parte dei consumatori. Altria tra i numeri al mondo nelle sigarette con i brand Marlboro (che si vanta di essere la «sigaretta più venduta dal 1972»), Chesterfield, Merit e Virginia Slims, ha messo sul piatto 1,86 miliardi di dollari per comprare il 45% del capitale Cronos, produttore di marijuana quotato a Toronto nel tentativo di arginare il calo dei fumatori a livello mondiale. Cina esclusa, dove la percentuale di chi si accende una sigaretta è stabile al 27% della popolazione.

Il gruppo Usa si è inoltre assicurato un warrant quadriennale per salire al pieno controllo di Cronos, al 55%, pagando per ogni singolo titolo 19 dollari canadesi (rispetto ai 16,25 offerti nell'attuale proposta).

Si tratta a tutti gli effetti di un'offerta di nozze «stupefacente». Altria infatti ha riconosciuto a Cronos il 33% in più dei prezzi di negoziazione del 30 novembre, il giorno prima che iniziassero a circolare le prime indiscrezioni sulle avance del big del tabacco, pur di mettere piede in un settore promettente.

Da inizio anno Altria ha perso il 22% di capitalizzazione a Wall Street e, ormai da tempo, lotta per trovare nuovi ambiti di crescita. Non sempre con successo. Come dimostra il contestuale annuncio di uscita da alcuni brand di sigarette elettroniche, inclusi MarkTen e Green Smoke, mentre al contempo si vocifera di un interesse a entrare con il 20-40% del capitale in Juuls, società attiva nella produzione di sigarette elettroniche.

E questa potrebbe essere solo la prima di una serie di operazioni che vedono nei produttori di cannabis delle prede ambite per quei business in cerca di nuovi spunti. A iniziare appunto dal tabacco (lo scorso giugno era stata Imperial Brands a rilevare una partecipazione non meglio quantificata in Oxford Cannabinoid), ma non solo. A guardare con crescente interesse i produttori di marijuana sono anche i colossi ad alta gradazione alcolica come Constellation Brands che ha recentemente acquisito il 9,9% di Canopy Group per 4 miliardi di dollari, mentre Johnny Walker e persino Coca Cola, icona dei soft drink stanno studiando possibili utilizzi. Nel frattempo, dopo la piena liberalizzazione della marijuana a scopo ricreativo in Canada, non manca chi scommette che anche gli Usa (sono ben 33 gli Stati dove è legale, mentre a livello federale rimane illecita) possano prima o poi dichiarare la «canna libera».

E per Altria, già forte della posizione e dei canali di distribuzione sul territorio, sarebbe un successo che vale oro.

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