Economia

Amazon sfida Google-WalMart Super-sconti a Whole Foods

Giù i prezzi del fresco. In palio c'è la spesa del futuro

Cinzia Meoni

Undici miliardi di dollari spazzati via in pochi minuti. È questo quanto è costata, in termini di capitalizzazione di Borsa, a Tesco, Sainsbury, Mark&Spencer da un lato dell'Oceano, e dall'altro a Walmart, Kroger, Costco e SuperValu, la dichiarazione di guerra di Amazon nel «fresco». Il colosso di Jeff Bezos progetta di conquistare il comparto alimentare a suon di sconti, tattica utilizzata nella rivendita di libri, il business originario e ripetuta con successo anche negli altri comparti in cui il big di Seattle è entrato in 23 anni di attività.

Lunedì 28 agosto, con il completamento dell'acquisizione di Whole Foods, avocado, banane, l'immancabile burro di noccioline, mele organiche Fuji e Gala, uova organiche, polli allo spiedo e salmoni allevati in modo responsabile, saranno disponibili sugli scaffali dei 460 negozi della catena bio a prezzi inferiori a quelli di domani. Altri ribassi, è già stato preannunciato, arriveranno in futuro. Insomma è iniziata la guerra di prezzi. «Abbasseremo i prezzi di Whole Foods senza compromettere la qualità dei prodotti» fa sapere Jaff Wilke, numero uno di Amazon Worldwide Consumer.

Gli investitori non hanno dimenticato la guerra di prezzi con Bairns&Nobles combattuta a inizio Millennio e neppure le battaglie cruente con il numero uno della distribuzione, Walmart che, proprio pochi giorni fa ha annunciato di aver stretto una alleanza con Google per rafforzare le armi a disposizione nella battaglia combattuta a colpi di pixel. L'acquisizone di Whoe Foods per 13,7 miliardi di dollari è stata annunciata a giugno e in questi ultimi giorni, è arrivato anche il semaforo verde della Federal Trade Commission, l'ultimo a mancare per celebrare le nozze.

Amazon intanto sta sperimentando negli Usa l'«istant pickup» che permette di fare la spesa online e di ritirarla nel giro di una manciata di minuti e, soprattutto, AmazonGo la tecnologia di sensori che permetterebbe ai clienti di fare la spesa senza passare dalla cassa grazie all'addebito sulla carta di credito tramite smartphone. Non si sa se in futuro una simile tecnologia sarà applicata ai punti vendita di Whole Foods: nel frattempo comunque è già stato annunciato che Amazon Prime, abbonamento annuale che consente tra l'altro super rapide, diventerà il programma fedeltà di Whole Foods. «Ovviamente l'approccio low cost è nel Dna di Amazon», ha commentato Euromonitor International, secondo cui fino ad oggi il fresco ha rappresentato il tallone d'Achille, uno dei pochi in realtà, di Amazon.

D'altro canto secondo le stime di Morgan Stanley, Whole Foods ha finora avuto prezzi più alti del 15% circa rispetto ai concorrenti.

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