Economia

Analisti in gara per fissare il valore di Ferrari

Mediobanca stima 9 miliardi, SocGen si ferma a sei. Cnh: ricavi in calo, obiettivi confermati

Analisti in gara per fissare il valore di Ferrari

La svolta Ferrarì decisa dal cda di Fiat Chrysler Automobiles premia ancora Exor, la holding della famiglia Agnelli che con lo spin off avrà quasi un quarto del capitale del Cavallino e diventerà quindi primo azionista singolo del gioiello del gruppo: il titolo, a Milano, continua la sua corsa e chiude con un +5,13% a 31,98 euro. Si assesta Fca che, dopo il rally di mercoldì, cede lo 0,29% e si ferma a 8,57 euro, mentre perde lo 0,39% Cnh Industrial che chiude il terzo trimestre con ricavi in calo del 5,2%, a 7,7 miliardi di dollari e un utile netto di 162 milioni di dollari (113 milioni in meno), ma conferma i target indicati per il 2014.

Il piano di rafforzamento patrimoniale annunciato da Fca ottiene il giudizio positivo di Fitch per il profilo di credito, anche se pesano le stime di un flusso di cassa negativo per tutto il 2016: i rating di lungo e breve termine restano a BB- e B e l'outlook stabile.

Ma è il valore di Ferrari il tema al centro della discussione. Sergio Marchionne non si è sbilanciato: ha detto che deciderà il mercato e ha aggiunto che ci saranno sorprese. Il mercato, invece, si divide: se per gli analisti di Mediobanca il marchio di Maranello può valere intorno ai 9 miliardi, quelli di SocGen sono più cauti e, partendo dai multipli di Porsche, si fermano a una valutazione vicina ai 6 miliardi. Tra le questioni ancora sul tavolo, la possibilità che si opti, anche nel caso di Ferrari, per il meccanismo del voto multiplo olandese che permetterebbe a Exor di contare molto più del 24% detenuto e, quindi, di rafforzare il controllo.

Fca, comunque, ora appare più forte. La complessa operazione finanziaria messa in campo porterà risorse superiori ai 4 miliardi: a rafforzare il capitale contribuiranno il prestito convertendo da 2 miliardi, il collocamento da oltre 800 milioni, l'Ipo sul 10% di Ferrari e il dividendo straordinario che Maranello erogherà a Fca prima della quotazione. Mezzi freschi che consentiranno di tagliare il debito cresciuto nel terzo trimestre e di sostenere il piano di investimenti 2014-2018 con il lancio dei nuovi modelli, ma che danno anche maggiore solidità al gruppo in vista di future alleanze. Proprio la scelta del convertendo avrebbe il vantaggio di lasciare a Marchionne maggiore libertà d'azione in vista di una possibile fusione.

Cnh Industrial, intanto, evidenzia un debito netto industriale pari a 3,9 miliardi da 3,7 di giugno 2014, nonché una liquidità disponibile a 7,9 da 7,7 miliardi.

Per quanto riguarda i mezzi pesanti di Iveco si prevede un mercato piatto nelle tre aree (Emea, Nafta, Latam).

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