Economia

Anticipare la pensione costa: le ipotesi e i numeri sul tavolo

Il governo lavora allo sconto di tre anni per i nati tra il 1951 e il 1953. Il taglio lordo previsto è del 5% per ogni anno di anticipo

Anticipare la pensione costa: le ipotesi e i numeri sul tavolo

Si cambia tutto. La squadra di Matteo Renzi sta mettendo a punto l'ennesima riforma del sistema previdenziale. Il nuovo meccanismo, che sarà inserire nella prossima legge di Bilancio ma che il Corriere della Sera oggi ha già anticipato nelle linee generali, consentirà ai nati tra il 1951 e il 1953 di andare in pensione prima di quanto previsto dalla legge Fornero.

L'Anticipo pensionistico (Ape) prevede che i nati dal 1951 al 1953 possano andare in pensione con al massimo tre anni di anticipo. "La penalizzazione per i lavoratori che sceglieranno liberamente di lasciare il lavoro prima di quanto previsto dalla legge Fornero sarà, secondo il meccanismo allo studio del governo, del 5% per ogni anno di anticipo calcolato sull’assegno lordo - spiega Michelangelo Borrillo sul Corsera - il taglio del 5% all’anno, però, può trasformarsi in una riduzione complessiva del 15% sull’assegno. Con punte del 18% considerando gli importi netti, in realtà variabili a seconda dei casi per il meccanismo delle addizionali locali". Per le categorie in difficoltà (disoccupati, disabili, inabili e persone che svolgono attività "gravose"), invece, la penalizzazione non dovrebbe superare il 3%.

Stando alla riforma del sistema previdenziale anticipata dal Corriere della Sera, la misura del taglio dovrebbe dipendere dal reddito personale: "Non ci dovrebbero quindi essere penalizzazioni per chi prenderà un assegno fino a 1.500 euro lordi al mese (e oggi l’80% delle pensioni resta sotto questa soglia).

Il taglio - si legge ancora - arriverebbe all’1% l’anno per chi prende 2 mila euro e salirebbe al 3% per gli assegni da 3 mila euro al mese lordi".

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