Economia

Assolombarda entra nel Sole. Territoriali al 6% del capitale

A giorni l'ok Consob all'aumento da 50 milioni. Ci sono anche Torino, Roma, Bergamo, Varese, Lecco, Farmindustria

Assolombarda entra nel Sole. Territoriali al 6% del capitale

Con la partecipazione di una decina di associazioni territoriali e di categoria parte l'operazione di aumento di capitale del Sole 24 Ore. Il via libera della Consob, secondo indiscrezioni, è atteso a breve, forse già entro venerdì prossimo, al più tardi entro fine mese, anche se con alcune modifiche richieste al prospetto informativo. Così l'aumento da 50 milioni dovrebbe essere sul mercato a inizio novembre.

Le condizioni sono mature anche perché Confindustria, che controlla il gruppo editoriale con il 67,5% del capitale, ha in queste ore raccolto le risorse che il suo presidente, Vincenzo Boccia, aveva richiesto al sistema associativo per «arrotondare» la quota di aumento da sottoscrivere. Infatti, avendo Boccia a disposizione 30 milioni sui 50, ed essendo l'attuale capitalizzazione del Sole in Borsa intorno ai 16 milioni, la quota di Confindustria dopo l'aumento di capitale è destinata a diluirsi intorno al 60-61%. Per questo Boccia ha lanciato un'operazione di sistema per riuscire a tenere in casa anche i restanti diritti d'opzione, pari al 6-7%, chiedendo alle associazioni territoriali e di categoria uno sforzo che, complessivamente, è nell'ordine dei 4 milioni.

Secondo la ricostruzione del Giornale l'operazione è riuscita: proprio oggi Carlo Bonomi, il presidente della maggiore associazione, la milanese Assolombarda, porterà in consiglio generale la proposta di partecipare con 600mila euro (pari a circa l'1%). Mentre altre territoriali hanno già deliberato o sono al passaggio finale. La maggior parte al nord: Torino (500mila), Varese (200), Bergamo (150), Lecco e Sondrio (150), Venezia, a cui si aggiunge più a sud Roma (con 500mila); e, tra le settoriali, Farmindustria con 300mila. Voto negativo invece da Brescia e Como e da alcune venete a cominciare da Treviso. Ma nelle prossime ore non mancheranno altre adesioni: l'ok di Assolombarda è un volano per gli indecisi.

Anche perché le cifre in campo sono abbastanza esigue: mettere un chip è molto poco oneroso. Ed è questo il punto più debole dell'iniziativa di Boccia: per la prima volta Confindustria ha rotto il tabù dell'azionariato, del Sole, aprendolo al modello «condominio». E già da subito i voti delle territoriali saranno decisivi per la maggioranza qualificata richiesta dall'assemblea straordinaria.

Inoltre, in prospettiva, il peso di Assolobarda & c potrebbe diventare maggiore: la situazione finanziaria del Sole, pur in presenza dei tagli effettuati per 40 milioni dall'ad Franco Moscetti, resta fragile per il calo dei ricavi. Nella semestrale le perdite restavano elevate, oltre i 45 milioni; mentre il patrimonio netto era negativo per 57 milioni. Una situazione che, con l'aumento da 50 milioni e il ricavato dalla cessione dell'area formazione per 40 milioni, può raddrizzarsi. Ma solo a condizione di porre fine alle perdite di gestione, secondo un piano di rilancio dei ricavi. In caso contrario tornerà il rischio di nuove misure.

E il chip delle territoriali potrebbe assumere un enorme valore.

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