Economia

Asta flop per la Serie A. Via alla trattativa privata

La Lega vuole almeno 1 miliardo, Tim scende in campo per il web. Le mosse di Mediaset e Sky

Asta flop per la Serie A. Via alla trattativa privata

Il calcio italiano non attira i giganti di Internet. Le sospirate offerte da parte di Amazon e Apple, all'apertura delle buste per i diritti tv del campionato 2018-20121, non sono arrivate. La Lega Calcio, dopo il fallimento dell'asta di giugno, sperava questa volta di ricevere offerte per 1,05 miliardi, invece il totale è di poco superiore agli 800 milioni, perché su alcuni pacchetti di partite non sono pervenute offerte, da parte dei cinque concorrenti - Sky, Mediaset, Tim, Perform e Italia Way - pari al minimo richiesto. E quindi la Lega, ossia l'assemblea dei club di Serie A, ha deciso di non accettare nessuna offerta e far ricorso alla trattativa privata, che inizierà oggi. Insomma il miliardo e 50 milioni è un obiettivo inderogabile per il commissario della Lega, Carlo Tavecchio.

«Qualora le trattative private non andassero a buon fine, la Lega si riserverà di valutare l'offerta presentata dall'intermediario indipendente». Offerta che è ancora in busta sigillata e dovrebbe, secondo indiscrezioni, essere quella del gruppo spagnolo MediaPro. Mentre è stata accantonata quella, che era stata presentata qualche tempo fa dalla Banca del Qatar che avrebbe proposto 13 miliardi ma per un periodo molto lungo: si dice dieci anni.

Quanto alle offerte pervenute ieri solo quelle di Sky, secondo indiscrezioni, sarebbero state sopra la base d'asta, e quindi valide, per i diritti tv delle partite dei campionati 2018-21 della Serie A. La pay tv britannica, che in Italia ha circa 5 milioni di abbonati e da anni trasmette le partite di calcio via satellite, avrebbe presentato una proposta sopra i 260 milioni annui per i match delle otto squadre migliori per la sua piattaforma. Inoltre ha presentato, a sorpresa, anche un'offerta per le partite delle big per Internet (248 partite con base d'asta 160 milioni), lotto su cui hanno fatto una offerta (ma al di sotto della base d'asta) anche Tim e il gruppo Perform. Oggi intanto, consiglieri e sindaci di Tim saranno a Parigi, ospiti di Vincent Bolloré: sul tavolo il riavvio del cantiere per la discussa joint venture con Canal Plus.

Tornando all'asta per la Serie A, l'altra offerta valida di Sky è quella per i diritti accessori (60 milioni di base) mentre avrebbe offerto meno dei 310 milioni del livello minimo da bando relativo alle licenze per le partite di 12 squadre, tra cui la Roma, per le quali risultava essere l'unico offerente. Il pacchetto delle partite sul digitale terrestre non avrebbe raggiunto il minimo previsto: sia Mediaset sia Italian Way, che fa capo a Francesco di Stefano, hanno messo sul piatto meno dei 260 milioni della base d'asta.

L'assemblea dei club di Serie A è stata riconvocata venerdì per esaminare le offerte pervenute in trattativa privata. Se non fossero assegnate la mossa successiva sarebbe il vaglio dell'offerta dell'intermediario MediaPro.

La società spagnola, partecipata da altri big mondiali della pubblicità tra cui Wpp, potrebbe agire con BeIn Sport ossia il braccio operativo sul fronte dei diritti sportivi di Al Jazeera, la all news del Qatar, per l'acquisizione di tutti i diritti e la successiva vendita alle diverse società di broadcast.

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