Economia

Atene paga i debiti, Milano ai massimi

Riaprono le banche in Grecia, che rimborsa Bce e Fmi. E in Piazza Affari (+1,1%) scatta anche il mattone

Miracolo greco sulle Borse europee. L'accordo di massima trovato con Atene ridà forza ai rialzi. E il Ftse Mib ieri ha varcato la soglia dei 24mila punti, ritrovando i massimi dalla fine del 2009 a quota 24.157 (+1,12%). La prossima soglia psicologica rilevante è quella dei 24.550, oltre la quale il listino milanese riuscirebbe a ritrovare i massimi, prima del crac di Lehman Brothers avvenuto il 15 settembre 2008. Certo ieri è stata una giornata importante perchè la Grecia ha rimborsato al fotofinish i 3,5 miliardi che, se non pagati, l'avrebbero forzatamente spinta fuori dall'euro. Per l'occasione la Bce, che è stata rimborsata insieme all'Fmi, ha usato un «Tweet» per rimarcare l'evento. Il bello è che i greci hanno trovato la liquidità necessaria dagli stessi creditori, gli Stati europei, che hanno concesso 7,16 miliardi di prestito ponte. Una partita di giro insomma che ha permesso all'Europa di salvare l'unità della sua traballante moneta unica. Atene non è uscita dall'euro dunque ma a caro prezzo. E in cambio delle riforme gli Stati europei presteranno altri 86 miliardi che andranno, come questa prima tranche di prestito ponte, a ripagare anche il debito già in essere. La riapertura dei rubinetti del credito ha però portato alla riapertura delle banche, che in Grecia sono chiuse dal 29 giugno, mentre la Borsa è rimasta ancora chiusa. I prelievi non sono liberi ma ancora contingentati a 420 euro a settimana (60 euro al giorno). E se la Grecia promette grandi riforme l'Italia non vuole essere da meno. La promessa del premier Matteo Renzi di tagliare le tasse sulla prima casa e sui fondi agricoli, ha dato forza ai titoli immobiliari con l'indice del settore che ha terminato le contrattazioni in rialzo del 2,51%, doppiando l'indice generale Ftse All Share. Tra le società del comparto si sono registrati rialzi a due cifre, come quello di Risanamento (+15,62%). Un boom dunque per il settore che però, per diversi analisti, altro non sarebbe che «una reazione emotiva» del mercato. Insomma un po' come i rialzi sull'onda dell'entusiamo per la Grecia, che non è fuori pericolo. Nel paese permangono diverse criticità come il rialzo dell'Iva, ancora molto confuso da applicare sul campo, che ha portato a diversi rialzi di beni e servizi. Intanto il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ribadito che un taglio «classico» del debito greco, nell'ordine del «30-40%» non può «avvenire all'interno dell'Unione monetaria». La Grecia, ha però sottolineato la cancelliera, ha ricevuto in passato tassi d'interesse più favorevoli, dilazioni nei pagamenti e altre misure di sollievo e «possiamo ancora parlare di questo tipo di interventi ma solo dopo che i dettagli dell'ultimo programma di aiuti saranno definiti e approvati». Domani ci sarà il voto in parlamento per le riforme ma il governo greco cambia pelle. I nuovi ministri e viceministri scelti dal premier per il rimpasto con cui sono stati eliminati tutti gli esponenti dell'ala radicale di Syriza hanno prestato giuramento davanti al presidente della Repubblica, Prokopis Pavlopoulos. In tre, tra i quali il nuovo viceministro delle Finanze Alexiadis Trifonas, uomo che dovrà «spegnere l'incendio dell'evasione fiscale», hanno scelto la formula religiosa alla presenza di un vescovo.In vista ci sono le elezioni anticipate a settembre perché l'equilibrio politico è precario e Tsipras non può continuare a chiedere i voti dell'opposizione per far passare le riforme e poi far finta di niente. Per i sondaggi il premier è sempre in testa.

Se si andasse alle urne Syriza avrebbe il 42,5% dei voti e la maggioranza assoluta con 164 seggi.

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