Economia

Auto, 2018 pesante per Fca: -10,4%

Vola Jeep (+70,7%), negativi gli altri marchi. Mercato giù del 3,1%. Ombre sul 2019

Auto, 2018 pesante per Fca: -10,4%

Nel 2018, in Italia, le immatricolazioni di automobili sono scese del 3,1%, a 1,91 milioni di unità, nonostante il rimbalzo del 2% dello scorso dicembre. Pesante il dato di Fca: -10,4% e quota che scende al 26,2%. Il gruppo guidato da Mike Manley ha venduto in Italia circa 500mila auto. Jeep (+70,75%) ha staccato gli altri marchi, tutti negativi: -19,65% Fiat, -4,9% Alfa Romeo, -19,5% Lancia e -5,35% Maserati. Pietro Gorlier, responsabile del mercato europeo: «Fca si concentrata sulla crescita organica e sull'ottimizzazione dei canali di vendita, come privati, flotte e noleggio a lungo termine. Il 2018 è stato un anno eccezionale per Jeep». Zero accenni, invece, alla minaccia di congelare gli investimenti di Fca in Italia come risposta all'ecotassa varata dal governo e modificata in corsa per non penalizzare modelli come la Fiat Panda. Il tema resta comunque aperto.

Centro studi Promotor e associazioni di categoria sono intanto già concentrati sul nuovo anno e sugli effetti che la ecotassa, che colpirà molti modelli di uso comune, e non solo quelli per ricchi (tra l'altro già assoggettati al superbollo), avrà sul mercato. C'è molta preoccupazione, anche perché, come sottolinea Michele Crisci (Unrae), non si è messo mano alle accise sui carburanti, come era stato ventilato, e non è stata mantenuta la promessa sulla non introduzione di nuove tasse.

La previsione è di un ulteriore calo delle vendite e di possibili ripercussioni, come evidenzia Adolfo De Stefani Cosentino (Federauto), sull'occupazione nelle concessionarie. Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) fa sapere che solo l'11% degli addetti ai lavori si attende una crescita della domanda nel 2019.

E sulla decisione di applicare il sistema bonus-malus, Quagliano prevede, alla fine dell'anno, un saldo negativo di 100mila vetture. Sul tema ecotassa, esprime pessimismo Federauto: «L'aggravio di costo, tra 1.100 e 2.500 euro, peserà su moltissimi modelli, determinando una flessione delle vendite che non sarà compensata dagli acquisti di auto elettriche (0,3% di quota) e ibride (4,5% di penetrazione) premiate dal bonus», senza risolvere il problema dello svecchiamento del parco circolante. Ford Italia ha intanto varato l'iniziativa «Ecotassa no, Ecoincentivi sì», agevolando in pratica la sostituzione delle auto a elevata anzianità attraverso propri bonus (riservati a chi possiede una vettura che abbia almeno 10 anni) e la formula d'acquisto IdeaFord. Un esempio che sarà seguito di sicuro anche dagli altri. Una sola nota positiva verso il governo: riguarda, come spiega Paolo Scudieri (Anfia), «il passo importante per la transizione verso una mobilità a impatto zero con lo stanziamento a supporto delle infrastrutture di ricarica».

Nel 2018 si è intanto accentuato il disamore forzato per il diesel: -12% da gennaio (quota del 51,2%). Positivo, invece, il riscontro sulle auto a benzina: +8%, per una quota del 35,5%. Giù la domanda di Gpl (-3,5%), mentre il metano segna un +14% anche se a dicembre il dato è stato pesante (-50%).

Da segnalare, nel 2018, il balzo del gruppo Psa che, grazie all'acquisizione di Opel, è secondo in classifica (289.267) dietro a Fca, relegando al terzo posto il gruppo Volkswagen (271.

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