Economia

Auto, Praga si scopre la Seul d'EuropaSgravi e ponti d'oro dietro la scelta di Hyundai. E i salari sono «italiani»

Nosovice«Dedication and money» non è uno slogan, e nemmeno uno dei payoff che firmano normalmente la comunicazione di un'azienda: per Hyundai Motor Corporation è molto di più, è il principio guida che viene applicato con regolarità nel momento in cui il colosso coreano dell'auto si accinge a intraprendere una nuova impresa, anche lontano da casa, come la fabbrica di Nosovice (Rep. Ceca). Ancora sulla carta nel 2005, con un investimento di 1,12 miliardi di euro (money) e una dedizione (dedication) al raggiungimento dell'obiettivo tutta coreana, il sito ha iniziato a sfornare vetture già nel 2008 a un ritmo che ha permesso di festeggiare, a metà maggio del 2013, il milionesimo esemplare. Ora la cadenza di un'auto al minuto, su tre turni, per 5 giorni la settimana, porta la produzione annua a 300mila unità che, nel 2012, hanno generato ricavi per 3,2 miliardi. A produrle ci sono 3.500 addetti in parte «rubati» a costruttori stranieri già presenti nell'area, ma in misura maggiore formati direttamente in un distretto che, dopo oltre 40 anni di buio tecnologico trascorsi nel Patto di Varsavia, ha riscoperto la sua importante tradizione industriale.
Da queste parti l'eccesso di capacità produttiva che affligge i costruttori di auto nell'Ue non sanno cosa sia, in Repubblica Ceca come nella vicina Slovacchia. Delocalizzare qui, per un costruttore straniero (Hmmc può contare su vantaggiose sinergie con la fabbrica della consociata Kia, in Slovacchia), significa ottenere sostanziose agevolazioni fiscali e la costruzione delle infrastrutture indispensabili per una gestione efficiente dell'impianto. Grazie a un cuneo fiscale molto ridotto, gli stipendi medi non sono certo da economia emergente: «Un operaio - ci spiegano - guadagna mediamente 1.150 euro il mese, una cifra importante in una regione dove un boccale di birra costa un euro e con sette si può pranzare fuori casa a mezzogiorno».
Oltre 7mila sono le persone impiegate nell'indotto di Nosovice, una vera fabbrica e non un centro di assemblaggio, visto che il contenuto europeo dei modelli costruiti è pari al 75%, un valore che ha consentito alla casa coreana di entrare a far parte (non senza qualche polemica) dell'Acea, l'Associazione dei costruttori europei di auto.


Dal prossimo anno, il 90% delle Hyundai vendute in Europa arriverà proprio da Nosovice e Izmit, in Turchia, al tro sito di eccellenza dei coreani.

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