Economia

Bankitalia alza le stime sul pil: La crescita c'è ma i prezzi sono deboli

Secondo le previsioni della Banca d'Italia il pil italiano - che nel 2017 dovrebbe essersi attestato sul +1,5% - crescerà dell'1,4% nel 2018 e dell'1,2% nel 2019 e 2020

Bankitalia alza le stime sul pil: La crescita c'è ma i prezzi sono deboli

La Banca d'Italia conferma che la crescita c'è, ma l'inflazione resta debole, all’1% in dicembre; quella di fondo si colloca su valori molto bassi, allo 0,5. Secondo le indagini le attese di inflazione delle imprese sono contenute, pur se superiori ai minimi toccati alla fine del 2016. Le aziende intervistate prevedono incrementi dei loro listini poco sopra l’1% nell’anno in corso. L’inflazione scenderebbe temporaneamente quest’anno e tornerebbe poi a salire in modo graduale. La proiezione di una flessione nel 2018 (all’1,1% in media d’anno) è riconducibile soprattutto all’esaurirsi dell’effetto del rincaro dei beni energetici e alimentari avvenuto all’inizio del 2017. Nel prossimo biennio i prezzi tornerebbero a salire dell’1,5% in media annua, riflettendo un progressivo rafforzamento della crescita delle retribuzioni.

"Considerando i dati preliminari di dicembre, si può stimare che nel 2017 il rapporto tra il debito e il Pil sia lievemente diminuito, beneficiando della riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (0,8% del Pil, contro lo 0,7 previsto dal Governo in settembre). Alla fine di novembre il debito delle amministrazioni pubbliche ammontava a 2.275 miliardi, 56,6 in più nel confronto con il 2016".

Banca d'Italia manda un segnale alla classe politica: occorre continuare a sostenere la crescita e portare avanti un taglio del debito credibile. Il quadro previsivo favorevole contenuto nel Rapporto, sottolinea Bankitalia, "dipende però dal proseguimento di politiche economiche in grado, da un lato, di favorire la crescita dell’economia nel lungo termine, sostenendo le scelte di investimento e di consumo e, dall’altro, di assicurare credibilità al percorso di riduzione del debito pubblico, sfruttando il momento favorevole dell’economia globale".

L'orientamento della politica di bilancio del governo, prosegue Bankitalia, "continuerebbe a essere espansivo nell'anno in corso e diventerebbe restrittivo nel prossimo biennio: l'avanzo primario corretto per gli effetti del ciclo economico diminuirebbe quest'anno al 2,6 per cento del pil (dal 2,9 per cento nel 2017) per poi crescere di 0,3 punti percentuali in media all'anno.

Il sostanziale pareggio di bilancio in termini nominali e strutturali sarebbe raggiunto nel 2020".

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