Economia

Bankitalia "congela" il Conto Arancio

Ing Bank non può fare operazioni con nuovi clienti: «Carenze sull'antiriciclaggio»

Bankitalia "congela" il Conto Arancio

Bankitalia «congela», con provvedimento finora mai adottato, il Conto Arancio in Italia. Sul sito di Ing, tra i primi istituti di credito a sfruttare, a inizio Millennio, la leva del web, campeggia infatti da ieri notte la scritta: «Le attività dedicate all'acquisizione di nuovi clienti sono momentaneamente sospese».

Un colpo duro per quella che si definisce la prima banca online del Paese per numero di clienti (1,33 milioni) che per di più, ogni anno, aumentano di 100mila unità e con un volume di attività di oltre 23 miliardi.

Fino a nuovi provvedimenti Via Nazionale ha infatti imposto alla «succursale italiana di Ing Bank» di «astenersi dall'intraprendere operazioni con nuova clientela» a causa di «carenze nel rispetto della normativa in materia di antiriciclaggio». In pratica per gli attuali titolari di conti correnti Ing Direct non cambierà nulla: «la clientela in essere non viene toccata dal provvedimento». Ma fino a che il problema non sarà risolto, non sarà possibile aprire nuovi conti o per i nuovi clienti accendere mutui o chiedere prestiti.

La banca ha risposto con un comunicato stampa in cui dava conto che: «In stretta collaborazione e accordo con Banca d'Italia, Ing Italia sospenderà le attività di acquisizione di nuovi clienti durante il periodo necessario per approfondire i piani di miglioramento con Banca d'Italia». L'istituto ha assicurato che «continuerà a offrire pieno servizio ai clienti esistenti in Italia». Ing in Italia ha circa 900 dipendenti ed è presente con le attività retail (prodotti di pagamento, di risparmio, mutui, investimenti, assicurazioni e prestiti personali) attraverso soprattutto canali digitali e wholesale (finanziamenti, mercati finanziari e servizi transazionali).

Il comunicato diffuso nella serata di ieri da Bankitalia motiva il provvedimento preso ai sensi dell'articolo 7, comma 2 del decreto legislativo 231/07 e dell'articolo 79 comma 4 del Testo Unico Bancario, sulla base di «verifiche ispettive condotte dal 1° ottobre 2918 al 18 gennaio 2019». L'Authority di Ignazio Visco sottolinea poi come Ing abbia comunicato «di essersi già attivamente impegnata nel rafforzare il suo complessivo sistema dei controlli antiriciclaggio». La banca ha aggiunto che «analizzerà i risultati dell'ispezione e li approfondirà ulteriormente». Ing ha ricordato di aver intrapreso, «in linea con il programma di miglioramento annunciato lo scorso anno», il percorso necessario «per potenziare i processi e la gestione dei rischi di compliance» e ha assicurato che nei prossimi giorni «lavorerà con impegno per indirizzare le mancanze e risolvere le criticità identificate». L'impegno di Ing «a realizzare rapidamente un piano di rimedio per affrontare e rimuovere le carenze della succursale italiana» consentirà a Palazzo Koch di verificare «che le debolezze sul fronte antiriciclaggio siano pienamente rimosse al fine di poter revocare il provvedimento«. Fonti vicine al fascicolo stimano che, per sanare le carenze sia necessario almeno qualche settimana.

A settembre il gruppo Ing aveva pagato una multa da 675 milioni alle autorità olandesi che indagavano per attività di riciclaggio e corruzione.

Ralph Hamers, ad del gruppo, aveva riconosciuto «la piena responsabilità della banca per non aver soddisfatto i più alti requisiti di prevenzione».

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