Economia

Bankitalia lancia l'allarme: i bitcoin potrebbero finanziare il terrorismo

Scommesse online e criptovalute per il riciclaggio di denaro sporco

Bankitalia lancia l'allarme: i bitcoin potrebbero finanziare il terrorismo

Terrorismo, paradisi fiscali, truffe, evasione e soprattutto, allarme rosso su bitcoin e valute virtuali, sempre più utilizzate, dalla criminalità organizzata per «il reinserimento dei proventi illeciti nell'economia regolamentata». Il rapporto 2017 dell'Unità di informazione finanziaria (Uif) istituita presso Bankitalia ha fotografato la rete dell'economia sommersa, un mercato che vale ben 190 miliardi (11,5% del Pil).

Per quanto riguarda il finanziamento del terrorismo, lo studio dell'istituto governato da Ignazio Visco evidenzia come siano vulnerabili, oltre all'universo delle valute virtuali anche il settore no-profit, il credito al consumo e il commercio di opere d'arte, le attività immobiliari, quelle legate al gioco e, nell'ambito finanziario, il private banking e i servizi di trasferimento di fondi. Le segnalazioni in questo ambito sono decollate nel 2017 e hanno raggiunto quasi le mille unità, 10 volte in più rispetto al 2014 e quasi il 60% in più rispetto all'anno prima.

Il rapporto Uif, evidenzia come nel corso del 2017 l'Unità di Bankitalia abbia ha segnalato agli organi investigativi 94.018 operazioni sospette, il 7,2% in meno rispetto al 2016 grazie all'esaurirsi delle operazioni di voluntary discolury. Al netto di questa componente le segnalazioni sono aumentate del 9,7%. La parte del leone riguarda le segnalazioni di sospette violazioni di norme fiscali (il 24% del totale) che spesso sono indissolubilmente intrecciate ad altre attività illecite. II primo semestre 2018, infine, ha già registrato quasi 50mila segnalazioni.

Il focus dell'Unità diretta da Claudio Clemente si è poi concentrato sulle attività di money transfer dove si sono evidenziate «alcune anomalie meritevoli di attenzione» e che, a giudizio di Bankitalia, «possono essere connesse con il traffico di migranti». Nel mirino di Visco ci sono anche i Paradisi fiscali. Lo studio segnala come il Lussemburgo rappresenti una base per transazioni finanziarie caratterizzate dall'utilizzo di architetture societarie complesse, che spesso prevedono l'impiego di trust e di altri veicoli societari residenti in giurisdizioni terze quali Guernsey, Bahamas, Cayman Islands, British Virgin Islands.

Infine sono alcune segnalazioni hanno evidenziato il trasferimento in Italia di risorse finanziarie provenienti da società di gaming con sede a Malta «che, considerate nel loro complesso, sembrerebbero non compatibili con l'incasso di vincite al gioco».

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