Economia

Berlino minaccia Fca: "Stop vendite"

Il ministro dei Trasporti, Dobrindt: «Se Torino continua a opporsi non escludo di chiudere a Fiat il mercato»

Berlino minaccia Fca: "Stop vendite"

«Se Fca continuerà a opporsi al controllo dei valori delle emissioni dei suoi veicoli, non escludo di proibirne la vendita in Germania». La sparata del ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt, dopo che il Lingotto ha deciso di disertare il tavolo, convocato a Berlino, nell'ambito dell'indagine sulle emissioni come strascico del dieselgate scatenato da Volkswagen, rischia ora di trasformarsi in una guerra diplomatica. La dichiarazione del ministro è stata riportata ieri dai giornali online tedeschi. Ecco il titolo di Die Welt: «Dopo l'affronto di Fiat, Dobrindt minaccia il divieto di vendita».

A fare da scudo alla presa di posizione di Fca, cioè di non aderire al tavolo organizzato da Dobrindt, è stato il ministro italiano dei Trasporti, Graziano Delrio. Da qui l'inevitabile tracimazione politica della vicenda. Delrio, da parte sua, ha ricordato a Berlino che il confronto sulle emissioni dei veicoli prodotti da Fca deve avvenire «tramite le due autorità di omologazione nazionale», quindi tra il suo ministero e la Kba e non tra l'autorità tedesca e la società automobilistica. Il ministro ha quindi sottolineato che da parte di Fca, i cui modelli sono omologati in Italia, c'è la piena e completa disponibilità nel fornire alla Kba una serie di informazioni in merito alle proprie strategie di controllo delle emissioni». Dobrindt, comunque, insiste nel ritenere «grave l'atteggiamento non collaborativo della Casa automobilistica italiana».

A mettere Fca nel mirino del ministro di Berlino sono state alcune ispezioni effettuate dalla commissione incaricata, da cui sono emersi dubbi sul rispetto delle regole sulle emissioni. Analizzando i risultati dell'indagine, aveva riportato tempo fa Bild Am Sonntag, si dedurrebbe che certi veicoli Fiat dopo 22 minuti di funzionamento, si autoregolano in maniera da bypassare i sistemi di trattamento dei gas di NOx (ossidi di azoto). Ma le presunte irregolarità, riguarderebbero anche altri 15 produttori di veicoli, e tra questi Opel, accusata di aver inserito un software per manipolare le emissioni di gas di scarico di alcuni modelli diesel. Fca in più occasioni aveva già sostenuto che i suoi motori sono a norma e che i sistemi di controllo delle emissioni dei veicoli funzionano nello stesso modo, a parità di condizioni, sia che l'auto si trovi in laboratorio sia che si trovi su strada. Opel, dal canto suo, ha respinto gli attacchi dell'associazione ambientalista tedesca Umwelthilfe. La Casa di Rüsselsheim, nel ribattere come i tecnici di Umwelthilfe abbiano male interpretato i dati tecnici, ha predisposto un plico di documenti con i quali ritiene di poter convincere il ministero dei Trasporti tedesco. Secondo la Casa automobilistica, l'esperto dell'organizzazione ecologista avrebbe isolato alcuni dati senza però relazionarli in maniera corretta.

Per Fca quello tedesco è un mercato importante e lo sarà ancora di più da adesso in poi con il lancio della nuova Alfa Romeo Giulia che andrà a sfidare direttamente prrprio i costruttori premium del Paese: Bmw, Audi e Mercedes.

Tra gennaio e aprile, su un mercato dell'auto tedesco in rialzo del 5,6% a oltre 1,1 milioni di unità, il marchio Fiat ha segnato un progresso pari al 2,9% a 24.

532 (2,2% la quota) e Alfa Romeo del 2,5% a 988 unità.

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