Economia

Blitz in Alfa-Maserati, arriva il canadese

Bigland subentra a Wester. Pesano i ritardi del Biscione

Pierluigi Bonora

Cambio della guardia al vertice di Alfa Romeo e Maserati. Al tedesco Harald Wester, che ha portato a termine - con non poca sofferenza - i lanci di Alfa Romeo Giulia (soprattutto) e Maserati Levante, subentra il canadese Reid Bigland, che agli incarichi di responsabile vendite di Fca negli Usa e del gruppo in Canada, unisce ora quelli delicatissimi di capo dei due marchi italiani. L'avvicendamento, deciso dall'ad Sergio Marchionne, ha effetto immediato. Wester, 58 anni, l'ingegnere tedesco innamorato dell'Italia che ha lanciato la sfida ai rivali del suo Paese, mantiene la carica di chief technology officer di Fca e continuerà a far parte del Group executive council (Gec).

Ringraziato Wester per il lavoro svolto, Marchionne precisa subito che «è giunto il momento di indirizzare gli sforzi verso l'espansione commerciale a livello globale di Alfa e Maserati», con la convinzione che «Reid, il quale negli ultimi sette anni è riuscito a ottenere risultati straordinari come crescita e vendite in Usa e Canada, gestendo nel modo migliore Ram e Dodge, sia la persona migliore per portare a termine questa missione». Fisico possente da rugbista, «Big» Bigland, 49 anni, si dovrà ora organizzare per dividersi tra Auburn Hills, Torino e Modena, considerato che i due marchi italiani sono nella fase decisiva della loro nuova storia e i rispettivi progetti di sviluppo, già oggetto di ritardi, non possono andare incontro a ulteriori stop and go. In Italia, come punto di riferimento per Biscione e Tridente, Bigland avrà soprattutto Roberto Fedeli, l'ex ingegnere di Ferrari (è stato il braccio di Amedeo Felisa), poi passato in Bmw e quindi richiamato in Fca come direttore tecnico dei due brand. Già l'arrivo di Fedeli aveva fatto pensare che qualcosa sarebbe cambiato. Marchionne e Bigland ieri erano a Modena: il canadese ha così fatto conoscenza con la realtà tecnologica (il centro di progettazione) e lo storico impianto di Maserati. E dovrà ora dimostrare di saper garantire ai due brand l'italianità, sfida che Wester ha vinto.

Wester, con un passato in Ferrari e arrivato in Fiat, dopo essere stato in Volkswagen-Audi e Magna Steyr, è stato sempre considerato tra i manager più vicini a Marchionne. E sarebbe stata la sfida forse più difficile della sua carriera, quella dello sviluppo del nuovo progetto Alfa Romeo, culminato con il lancio di Giulia, a incrinare i rapporti con l'ad. I tempi imposti e gli obiettivi ambiziosi fissati da Marchionne sarebbero all'origine dei problemi in cui è incappato Wester. In pratica, rispettarli sarebbe risultato molto difficile: da qui i ritardi, anche per alcuni problemi via via presentati, e i costi che sarebbero lievitati ben oltre il budget previsto. Fatto, questo, che Marchionne non avrebbe digerito. La freddezza tra i due si è notata a Balocco, il giorno del lancio di Giulia: Marchionne seduto a conversare con Alfredo Altavilla e gli altri manager di Fca, Wester a debita distanza a smanettare con lo smartphone. Il cambio della guardia era nell'aria, ma sarebbe stato un errore attuarlo a ridosso del battesimo di Giulia, come accadde nel 2004 quando l'uscita di scena dell'allora ad di Alfa, Daniele Bandiera, per far posto al tedesco Karl-Heinz Kalbfell (Rolls-Royce), filtrò il giorno stesso della presentazione, a Napoli, della rinnovata «147». A Wester, comunque, sono stati mantenuti gli altri ruoli.

Bandiera prese un'altra strada.

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