Economia

Borse a picco dopo Draghi: bruciati 222 miliardi di euro

La Bce decide di non avviare politiche di quantitative easing. E le Borse crollano. Piazza Affari brucia da sola 19 miliardi di capitalizzazione

Borse a picco dopo Draghi: bruciati 222 miliardi di euro

Giornata nera per le Borse del Vecchio Continente. L'indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli dei listini continentali, ha ceduto il 2,4% bruciando in una sola seduta 222 miliardi di euro. Piazza Affari, il peggior listino d'Europa con un calo del 3,76% dell’indice Ftse All share, ha "perso" da sola 19 miliardi di capitalizzazione.

Le principali piazze dell'Eurozona sono rimaste fortemente deluse dalla Bce per non aver adottato nella riunione di oggi nuove misure di stimolo espansivo all'economia. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib è terminato con un calo del 3,92% a 19.894 punti, mentre l’All Share ha ceduto il 3,76%. Da diversi giorni la Borsa di Milano scommetteva sull'ipotesi che la Banca centrale decidesse di avviare politiche di quantitative easing. Al vertice partenopeo, però, il presidente della Bce Mario Draghi non ne ha fatto cenno. Al di là dei nuovi segnali di preoccupazione per l’economia europea espressi dal banchiere centrale, gli operatori segnalano soprattutto la mancanza di dettagli sulle prossime misure che verranno adottate dalla Bce per fornire liquidità al sistema. Pesano inoltre sia l’ammontare deludente della potenziale manovra (1000 miliardi da destinare all’acquisto di Abs e covered bond) sia la durata dell'operazione (due anni) sia soprattutto il fatto che Draghi non abbia fatto alcun accenno a un possibile quantitative easing sul modello della Federal Reserve.

Ma proprio l’acquisto diretto di titoli di Stato, secondo alcuni operatori, è un’ulteriore arma che Draghi vuole tenere in serbo per la primavera, qualora le attuali misure non diano gli effetti sperati sull’economia.

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