Economia

Draghi detta l'agenda alla Ue: ​"Più investimenti, meno tasse"

La Bce pronta a muoversi già a marzo. Ma la ripresa resta appesa a un filo. Draghi ai leader Ue: "Servono investimenti pubblici e meno tasse"

Draghi detta l'agenda alla Ue: ​"Più investimenti, meno tasse"

Le prime settimane del 2016 hanno mostrato che l'Eurozona e l'Unione europea nel suo complesso si trovano di fronte sfide importanti. "Nei prossimi mesi - avverte Mario Draghi aprendo la sua audizione al Parlamento Europeo - sarà necessario uno sforzo risoluto da parte di tutti i politici per superarle". E la ricetta del governatore della Bce è semplice ma paradigmatica: "I governi devono sostenere la ripresa con politiche fiscali che prevedano investimenti pubblici e tasse più basse".

Buon avvio di settimana sui mercati finanziari con le Borse europee, senza la bussola di Wall Street chiusa per festività, che confermano la buona intonazione vista venerdì scorso grazie alle attese, non deluse dalle parole di oggi di Draghi. Il numero uno della Bce ha, infatti, annunciato misure per rafforzare l'Eurozona, oltre a possibili interventi per rivedere il programma di quantitative easing, non hanno prodotto sostanziali scossoni sugli indici che avevano aperto la seduta in forte accelerazione, dopo una settimana al "cardiopalma" tra crolli e riprese. La Banca centrale terrà d'occhio, in particolar modo, la trasparenza nella riduzione dei prezzi delle commodity e del petrolio e gli effetti di secondo livello sui salari interni e sui prezzi e, in secondo luogo, il livello della trasmissione degli impulsi monetari da parte del livello finanziario in particolare da parte delle banche. "Se uno di questi due fattori comporteranno un rischio negativo sulla stabilità dei prezzi - garantisce Draghi - non esiteremmo a intervenire".

In questo clima di incertezza i problemi maggiori sono, infatti, legati alle banche anche se la maggior parte degli istituti quotati in Borsa "hanno un'esposizione relativamente limitata ai mercati emergenti", il cui rallentamento costituisce il "punto focale" dell'attuale clima di incertezza. "La caduta dei prezzi delle azioni delle banche è stata amplificata dalla percezione che le banche possano dover fare di più per adattare i loro modelli di business a un contesto di crescita e tassi di interesse più bassi e al rafforzamento del sistema regolatorio internazionali messo in campo dopo la crisi - ha aggiunto Draghi - dobbiamo, però, renderci conto che la riforma regolatoria ha posto le fondamenta per aumentare in maniera durevola la resistenza non solo dei singoli istituti ma anche del sistema finanziario nel suo complesso: le banche hanno messo su cuscinetti di capitale più elevati e di qualità migliore, hanno ridotto l'indebitamento e hanno migliorato i loro profili di finanziamento".

Piazza Affari chiude in grande spolvero anche dopo le parole di Draghi. Il Ftse Mib termina in rialzo del 3,19% riagganciando la soglia del 17mila punti arrivando a toccare i 17.041. A trainare il nuovo recupero dei listini, favorito anche dall'aumento dei prezzi del petrolio, sono le auto e le banche. Anche alla Borsa di Milano corrono i titoli finanziari con Bper che mette a segno il miglior risultato a fine giornata (+10,13%) seguita da Montepaschi (+9,21%), Banco Popolare (+7,31%) e Bpm (+5,65%) impegnati per le prossime nozze, e da Unipol (+7,65%) e Unipol Sai (+5,92%) grazie ai conti diffusi venerdì. Tra i titoli minori, poi, Carige (+4,4%) reagisce in modo positivo alla volontà di rinnovare i vertici espressa al socio Malacalza.

Sul listino principale, tutto positivo, si mettono in luce anche Finmeccanica (+4,85%), Mediaset (+4,57%) e Fca (+4,42%).

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