Economia

Bruxelles apre allo Stato in Alitalia

Un (altro) salvataggio di Stato di Alitalia con l'ingresso della Cassa Depositi e Prestiti al 51% del capitale, come ipotizzato dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, potrebbe non dispiacere a Bruxelles

Bruxelles apre allo Stato in Alitalia

Un (altro) salvataggio di Stato di Alitalia con l'ingresso della Cassa Depositi e Prestiti al 51% del capitale, come ipotizzato dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, potrebbe non dispiacere a Bruxelles.

«Non abbiamo esiti preferiti sul futuro del gruppo: dato che siamo neutrali sulla natura degli azionisti, che sia parzialmente pubblica è una possibilità. Quello che ci interessa è che l'azionista pubblico agisca come un qualsiasi altro soggetto sul mercato, che non ci siano aiuti di Stato. Questo è l'importante, non l'identità dell'azionista»- ha dichiarato Margrethe Vestager. La commissaria europea alla Concorrenza ha ricordato che sull'ex compagnia di bandiera «è in corso un caso di aiuti di Stato e stiamo ancora lavorando con le autorità italiane».

Un anno fa, infatti, Roma ha assicurato alla compagnia aerea un prestito ponte da 900 milioni per facilitare la ristrutturazione e assicurare il traghettamento verso l'uscita dal rischio di default. Quanto prima Bruxelles potrebbe chiedere la restituzione del prestito. E per Alitalia sarebbero dolori.

L'ipotesi dell'ingresso della Cdp in Alitalia è tuttavia avversata dai diretti interessati: le Fondazioni bancarie azioniste della Cassa. «Siamo assolutamente contrari a un simile intervento. Lo statuto prevede che non si possano fare interventi in aziende in perdita o dalle prospettive incerte»- ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri. «Cdp - ha aggiunto Guzzetti- non può essere l'attaccapanni di tutte le iniziative che passano per strada.

Il risparmio degli italiani non deve essere messo a rischio».

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