Economia

Btp Italia, buona la prima Le Borse ancora sotto tiro

Sfiorano i 3 miliardi di euro le richieste per il titolo che difende dalla deflazione. Piazza Affari giù (-0,86%), male Francoforte

Il Btp Italia sta diventando come la coperta di Linus: in tempi di incertezza, i risparmiatori cercano sicurezza psicologica per mitigare il disorientamento. È un po' quello che, su ben più vasta scala, vanno facendo i grandi investitori quando l'avversione al rischio sale tipo la marea. Non sorprende quindi se ieri il Tesoro, nel primo dei tre giorni di collocamento del titolo che ha tra le proprie peculiarità anche una sorta di scudo contro la deflazione e un interesse minimo garantito dell'1,15%, abbia visto le richieste sfiorare i tre miliardi di euro. Un «buona la prima» che secondo gli esperti potrebbe permettere di tagliare il traguardo dei 100 miliardi complessivi dal lancio del Btp Italia nel 2012 (le prime 6 emissioni hanno raccolto in tutto 87 miliardi).

Il momento attuale del mercato azionario favorisce del resto via XX Settembre nel completamento del funding 2014, peraltro già a un rassicurante 86%, nonostante lo spread Btp-Bund (ieri risalito sopra i 170 punti) sia la spia di quanto il rischio-Italia sia percepito più alto dal mercato. Non potrebbe essere altrimenti: alla difficile congiuntura del nostro Paese, si aggiunge anche la frenata dell'intera eurozona e il rallentamento dell'economia globale. Così, si continua a guardare alle banche centrali alla ricerca di un segnale rassicurante. Ma ieri, per la verità, dalla Federal Reserve è arrivato il contrordine: dopo l'ipotesi ventilata la scorsa settimana da James Bullard su uno stop al tapering, il presidente della Fed di Dallas ha rivelato ieri l'intenzione di appoggiare la fine del quantitative easing nella riunione di inizio novembre. Le divisioni interne alla banca centrale Usa esistono da sempre, e spetterà alla presidente Janet Yellen cercare di ricomporle.

Ciò, tuttavia, piace poco alle Borse, tornate all'inizio della settimana ad accumulare perdite (Milano è scesa dello 0,86%, peggio si è comportata Francoforte, calata dell'1,5%) anche a causa dell'approssimarsi dell'esito degli stress test, che la Bce comunicherà domenica 26 ottobre. Il timore, tra gli investitori, è che dagli esami possano venir fuori situazioni di criticità e di poca solidità patrimoniale all'interno del sistema bancario europeo. Mario Draghi ha intanto ieri proceduto ad acquistare covered bond, ovvero obbligazioni garantite da prestiti. Secondo le prime indiscrezioni, la banca centrale europea avrebbe acquistato obbligazioni garantite francesi a breve termine. L'intento dell'Eurotower è quello di incoraggiare gli istituti di credito a fare prestiti, in modo da evitare che l'eurozona ricada in recessione. I mercati sembrano però dar scarso credito a questa misura, guardano con preoccupazione alla frattura che si è creata tra Draghi e la Bundesbank sui titoli cartolarizzati (Abs) e hanno ridimensionato le aspettative legate al lancio di un vero e proprio quantitative easing in salsa europea.

Tutti motivi che potrebbero rendere instabili le Borse anche nei prossimi giorni.

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