Economia

Buco nei conti di 3,4 miliardi Il Pil sale, ma l'Italia è in coda

Aumenta la distanza tra Roma e Bruxelles sul deficit L'Ue: sottostimate dal governo alcune voci di spesa

Buco nei conti di 3,4 miliardi Il Pil sale, ma l'Italia è in coda

Roma - Tra Roma e Bruxelles c'è una differenza di calcolo che riguarda lo stato dei conti italiani e vale 3,4 miliardi di euro. Tutti d'accordo, invece, nel dire che un po' di ripresa c'è ma restiamo ultimi in Europa per crescita del Pil.

Le nuove incomprensioni Roma/Bruxelles erano già emerse con la lettera nella quale la Commissione europea ha bocciato i grandi numeri della legge di Bilancio. Ieri, con la pubblicazione delle previsioni della Commissione, il solco si è ampliato.

Dalle stime Ue pubblicate ieri la differenza nella stima dell'aggiustamento del deficit non è più dello 0,1% del Pil ma dello 0,2%. Quindi 3,4 miliardi di euro. Secondo Bruxelles, il governo italiano ha sottostimato alcune voci di spesa. In particolare quelle per i consumi intermedi. Male anche il debito pubblico che nel 2019 non scenderà sotto il 130% come previsto. Anzi, aumenterà dello 0,5% nel 2017, del 0,8% nel 2018 e di 2,9% nel 2019, soprattutto a causa dei salvataggi delle banche.

Se da un punto di vista tecnico i conti italiani sono già stati bocciati, dal punto di vista politico l'Italia può ancora permettersi il lusso di sforare. Ieri il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici ha riconosciuto all'Italia di avere «una ripresa vera», anche se la crescita del Belpaese è «la più debole» d'Europa. Poi ha derubricato le differenze tra Italia e commissione come un fatto tecnico.

Nelle previsioni autunnali dell'esecutivo europeo, c'è una correzione al rialzo delle stime sul Pil. Dovrebbe aumentare dell'1,5% nel 2017, dell'1,3% nel 2018 e dell'1% nel 2019. In quelle di primavera Bruxelles vedeva una crescita ferma al +0,9% nel 2017 e al +1,1% nel 2018. Si tratta di un forte ritocco al rialzo, che allinea le stime della Commissione a quelle del governo per il 2017, anche se ancora inferiori di 0,2 punti per l'anno prossimo. Una differenza consueta, ha precisato il ministero dell'Economia.

Il dato incontestabile è che la nostra crescita è ancora una volta la più debole di tutta Europa «C'è solo una considerazione positiva», ha commentato il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta.

«Questa è l'ultima Legge di Bilancio scritta dal ministro Padoan».

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