Economia

C'è l'accordo tra Marchi e i fondi, in arrivo Opa su Save a 20 euro

Cinzia Meoni

Il riassetto di Save e della capogruppo Finint (a cui fa capo poco meno del 60% del terzo polo aeroportuale del Paese) ormai è definito. Per la formalizzazione potrebbe essere ancora questione di giorni ma, salvo imprevisti, non saranno troppi. Dall'annuncio partiranno poi i passaggi regolamentari e autorizzativi, particolarmente delicati visto che Save opera in un settore strategico e Finint controlla una banca. Sembra quindi chiuso, secondo fonti vicine ai fascicoli, sia l'accordo di divorzio in Finint, tra i due soci Enrico Marchi e Andrea De Vido, sia l'intesa a valle per il controllo di Save.

Il fondo francese InfraVia e il fondo infrastrutturale di Deutsche Bank, in accordo con Marchi, sarebbero pronti a creare un veicolo, tramite cui lanciare l'Opa su Save a 20 euro per azione, che è il prezzo a cui il titolo tratta da giorni. Marchi incasserebbe quindi il capitale necessario per liquidare De Vido e acquisire una partecipazione, stimata intorno al 12-13%, in Save. Sono dati in uscita Atlantia, arrivata in Save a settembre con il 22% del capitale (valorizzato a 14,75 euro per azione) e Morgan Stanley che detiene una partecipazione indiretta nello scalo vincolata da patti di sindacato con Finint. Ma il lancio di un'Opa scioglie i patti e il broker potrebbe approfittarne per uscire da Save in anticipo rispetto alla prima finestra utile di gennaio 2018. Non sono tuttavia esclusi colpi di scena tanto più che, scorporando la quota detenuta da Morgan Stanley, Finint avrebbe in mano «solo» il 34% degli scali. Il mercato guarda ad Atlantia. Fonti vicine a Ponzano Veneto gettano acqua sul fuoco e fanno notare come una valorizzazione di Save a 20 euro per azione sia tutt'altro che a sconto.

Ma mai dire mai.

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