Economia

Carige si prepara per l'era Blackrock

Il gruppo Usa garantirà l'aumento da 720 milioni. I Malacalza chiedono piano industriale

Carige si prepara per l'era Blackrock

Il destino della Carige sembra segnato, a questo punto, da una specie di paradosso. E cioè che, nel 1483, nove anni prima della scoperta dell'America da parte del loro compaesano Cristoforo Colombo, i fondatori della Cassa di Risparmio di Genova mai avrebbero immaginato che la loro banca sarebbe finita proprio in mani americane. Anche se 500 anni dopo. Ma tant'è: a fare la parte del leone nel salvataggio di Carige sta arrivando Larry Fink, presidente della società di investimento americana Blackrock, la più grande del mondo.

L'operazione ha ricevuto ieri il via libera del consiglio di gestione dello Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi» (Fitd) che «ha approvato il nostro intervento secondo lo schema concordato con Blackrock e convocato l'assemblea per il 14 maggio a Roma», ha annunciato il presidente del Fondo, Salvatore Maccarone. Tre giorni dopo, il 17 maggio, l'intero progetto sarà portato alla Bce, per la sua approvazione finale.

Se tutto andrà come previsto, da Blackrock (che investirà tramite un fondo ad hoc, i cui investitori andranno resi noti a Francoforte) per Carige si prospetta un aumento da circa 720 milioni. Di questi, circa 313 milioni arriveranno dal bond subordinato sottoscritto lo scorso novembre Fondo, con una conversione in azioni che, nell'ipotesi di considerare azzerata l'attuale capitalizzazione, varrà circa il 43% della banca post aumento. Oltre alla quota del Fondo, una parte sarà riservata a Blackrock e una terza agli attuali azionisti, a partire dalla famiglia Malacalza (che oggi ha il 28%). Ma Blackrock ha garantito la sottoscrizione di tutto l'eventuale inoptato. Difficile calcolare come saranno le quote alla fine dell'operazione. Di certo il Fondo non avrà il controllo, come ha detto Maccarone, aggiungendo che e a livello di governance i consiglieri «saranno assegnati in maniera proporzionale alle quote» ma «molto verosimilmente sarà Blackrock a nominare l'ad».

Per quanto riguarda i Malacalza, che in Carige hanno investito fino a oggi 440 milioni sostenendo operazioni per oltre 3 miliardi, non arrivano indicazioni. In assemblea il loro voto sarà importante per mandare avanti un'operazione che, alla fine, non li vedrà più come azionisti di riferimento. Ma quello che filtra dal loro quartier generale è che il voto dipenderà da un piano industriale per la banca che ancora la famiglia, guidata da Vittorio Malacalza, non ha visto. L'impressione è che una posizione, positiva o negativa sull'aumento, dipenderà nelle prossime ore dalle informazioni sul futuro dell'azienda-banca, che i Malacalza considerano l'unico valore da tutelare.

E che futuro possa dare un fondo a un'azienda di credito è un'incognita che non trova in Italia alcun precedente.

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