Economia

Carte di credito, si cambia: meno balzelli e commissioni

Stop ai costi extra per gli acquisti su internet, franchigie più basse in caso di frodi e tetto ai compensi bancari

Carte di credito, si cambia:  meno balzelli e commissioni

Carte di credito a costo zero. L'Europa mette finalmente ordine nella giungla dei pagamenti online, o in negozio tramite pos, eliminando una volta per tutte le commissioni extra che gravano spesso sul conto finale di una transazione. Una rivoluzione per il consumatore che potrebbe aiutare la penetrazione dei pagamenti elettronici, finora visti con sospetto nel nostro Paese.

La passione degli italiani per il contante non è una novità, così come il forte ritardo rispetto al contesto internazionale della diffusione degli strumenti di pagamento elettronici: il rapporto tra il valore delle transazioni effettuate con carte di pagamento e il Pil vede l'Italia ancora nelle ultime posizioni (il dato è 9,6%), ben al di sotto della media europea (13.6%). Ecco allora che la Psd2 (Payment service direttive 2) è attesa come una rivoluzione. E potrà far risparmiare ai consumatori Ue fino a 500 milioni l'anno.

Stop agli extracosti

Il cuore della direttiva - che è l'evoluzione di una serie di interventi legislativi europei messi in atto dal 2007 a oggi - riguarda il divieto di costi straordinari per i pagamenti effettuati con carta. Una pratica finora in uso sui siti di compagnie aeree avvezze a rincarare i costi di transazione, spesso tra i 5 e i 10 euro. O diffusa tra quei commercianti che applicavano un sovrapprezzo per gli acquisti effettuati con carte di credito o di debito, anche per cifre irrisorie. Per l'utilizzo di carta di debito e prepagata, la commissione interbancaria non potrà essere superiore allo 0,2% del valore dell'operazione. Inoltre per le transazioni tramite carta di credito, non si andrà oltre lo 0,3 per cento.

Cosa cambia per furti o frodi Anche i consumatori avranno più armi per difendere i propri diritti: in caso di furto o frodi con carte o bancomat, il cliente fino ad oggi era tenuto a pagare 150 euro per operazioni che non riconosceva, effettuate prima della sua denuncia. Ora tale franchigia è scesa a 50 euro. Aumenterà anche la trasparenza dei costi di commissione quando si acquista in una valuta europea diversa dall'euro.

Banche, cosa cambia

Le banche non saranno più le uniche proprietarie dei dati per le transazioni economiche dei propri clienti. Questo permetterà, ad esempio, ai siti di e-commerce di prelevare denaro per un acquisto direttamente dai conti dei clienti invece che passare per una carta di credito. Il cliente-correntista potrà autorizzare i nuovi fornitori (Pisp, payment initiation service providers) a chiedere informazioni per effettuare una transazione e l'istituto di credito sarà obbligato a fornire i dati: saldo contabile, saldo disponibile, movimenti, intestazione del rapporto. In compenso, aumenterà la privacy con standard molto rigidi di protezione dei dati finanziari. «Un altro passo avanti verso il mercato unico digitale nell'Ue - ha commentato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis - che promuoverà lo sviluppo dei pagamenti innovativi, online e mobili, che porteranno vantaggi per l'economia e la crescita»

Il rischio prezzi

La novità, ben accolta dai consumatori, ha sollevato però qualche dubbio per il rischio che possa rivelarsi un boomerang.

«ll nostro timore è che il mondo delle vendite possa applicare rincari dei prezzi, così da recuperare quella quota di incassi che finora era assicurata dalle commissioni per chi acquistava con carta» spiega il presidente del Codacons (associazione di consumatori) Carlo Rienzi chiedendo alle istituzioni europee «di vigilare attentamente».

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