Economia

Cda per chiudere sul piano di Alitalia

Oggi la riunione. Si tratta per un ruolo di Gubitosi al vertice del gruppo

Cda per chiudere sul piano di Alitalia

È fissato per oggi alle 11 il consiglio di amministrazione dell'Alitalia che dovrebbe esaminare il nuovo piano industriale e, soprattutto, le risorse che i soci sono disposti a mettere in campo per finanziarlo e rimpinguare le casse dell'azienda che ha liquidità molto limitata, probabilmente solo fino alla fine del mese.

Fonti vicine al dossier tengono a far presente che la riunione non si concluderà con l'approvazione del nuovo piano ma sarebbe già un grosso successo se si arrivasse ad un accordo su come e quante risorse mettere in campo per garantire la sopravvivenza della compagnia. L'operazione, secondo alcuni osservatori, potrebbe arrivare ad oltre un miliardo tra cassa e capitale. Ma i numeri sono tutti da verificare. Di certo un posizione condivisa tra Etihad e i soci italiani (Intesa e Unicredit che detengono rispettivamente il 20,5% e il 12,9% del capitale) è estremamente importante. Sembra che anche l'Advisor Roland Berger abbia rilevato che la mancanza di unità nella compagine azionaria rappresenta un elemento di criticità. Secondo indiscrezioni le banche starebbero studiano la formula giuridica per avere le più ampie tutele in linea con il dettato della legge fallimentare. Inoltre c'è anche il tema del management, con le banche italiane orientate a sostenere la candidatura dell'ex dg Rai e ad Wind, Luigi Gubitosi, al posto dell'attuale numero uno, Cramer Ball.

Sul fronte sindacale c'è grande preoccupazione perchè la diffidenza delle due banche a finanziare con nuovo credito e ricapitalizzare l'azienda è un chiaro segnale che vogliono rientrare con la maggiore rapidità possibile dai prestiti e dall'investimento nell'ex compagnia di bandiera e questo si potrebbe tradurre in un piano industriale di enormi tagli dei costi e dell'occupazione visto che un risanamento all'insegna dello sviluppo e di nuovi investimenti richiede tempi più lunghi. Se fossero confermate le ipotesi di 1600-2000 esuberi, per i sindacati non è possibile alcun accordo. Piuttosto essi spingono per più investimenti nel lungo raggio, dove la compagnia mette a disposizione 24 aerei contro i 124 destinati a medio e corto raggio.

Ma questa strada, condivisa dall'attuale management, oltre ad un massiccio investimento nella flotta, non può dare frutti a breve termine ed è ostacolata dalle attuali alleanze.

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