Economia

Cgia di Mestre choc: "Dal 1997 imposte locali aumentate del 200%"

A causare l'aumento, spiega il segretario Bortolussi, "il decentramento fiscale di fine anni '90, non bilanciato da trasferimenti dallo Stato"

Cgia di Mestre choc: "Dal 1997 imposte locali aumentate del 200%"

Numeri impressionanti, quelli che emergono dall'indagine della Cgia di Mestre. Negli ultimi sedici anni, dal 1997 al 2013, le tasse locali sono aumentate del 200%, a fronte di un aumento del 35,9% di quelle nazionali: a livello locale, si parla di un aumento, in termini assoluti, di più di 72 miliardi di euro. Solo nel 2013 si calcola un gettito di quasi 109,2 miliardi.

La rilevazione parte dall'anno di applicazione della prima legge Bassanini, che doveva istituire il federalismo amministrativo e avviare la semplificazione burocratica. "L'aumento delle tasse locali" - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario dell'associazione degli artigiani e delle piccole imprese - "È il risultato del forte decentramento fiscale iniziato negli anni novanta del secolo scorso. L'introduzione dell'Ici, dell'Irap, delle addizionali comunali e regionali Irpef, hanno fatto impennare il gettito della tassazione locale che è servito a coprire le nuove funzioni e le nuove competenze che sono state trasferite alle Autonomie locali."

Bortolussi stigmatizza anche il fatto nell'ultimo ventennio enti locali come regioni e comuni siano stati incaricati della responsabilità di settori-chiave come la sanità, i servizi sociali e il trasporto pubblico locale senza venisse loro corrisposto un adeguato finanziamento dallo Stato.

"Anzi, la situazione dei nostri conti pubblici ha costretto lo Stato centrale a ridurre progressivamente i trasferimenti, creando non pochi problemi di bilancio a molte Autonomie locali che si sono difese facendo leva sulle nuove imposte locali", conclude Bortolussi.

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