Economia

Per comprare Alitalia Lufthansa chiede più tagli

Lettera dei tedeschi: "Ok i commissari, ma servono altri sforzi". E sullo sfondo rispunta Air France

Per comprare Alitalia Lufthansa chiede più tagli

Pioggia di tagli per la New Alitalia a trazione tedesca. Mentre la trattativa per la vendita della ex compagnia di bandiera si avvia alle fasi finali, almeno nelle intenzioni del governo, Lufthansa scopre le carte e gela dipendenti e sindacati: «Prima una profonda ristrutturazione, e quindi tagli significativi, poi l'acquisizione». Più che un'intenzione, quella messa nero su bianco ieri in una lettera ufficiale inviata al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Il mittente, il ceo di Lufthansa Carsten Spohr, non lascia spazio ai dubbi: «Pur riconoscendo le preziose misure adottate fino a oggi sotto la guida dei commissari, crediamo fermamente che resti una considerevole mole di lavoro da fare prima che Lufthansa sia nella posizione per entrare interamente nella successiva fase del processo», scrive Spohr, secondo cui la «Nuova Alitalia» ristrutturata «sarà più piccola per personale e flotta». Ma a quanto potrebbero arrivare questi tagli?

Numeri chiari ancora non ci sono, ma secondo Andrea Giuricin, esperto di Trasporti dell'Università Bicocca di Milano «si parla almeno di 2.000 dipendenti sugli 8.400 della parte aviation». Una situazione delicata che, a questo punto, potrebbe slittare nella mani del prossimo governo allungando i tempi della trattiva e, dice Giuricin, «ampliando il numero dei tagli». Alitalia prima della crisi aveva circa 20mila dipendenti e ora, dopo anni di ridimensionamenti, ha all'attivo 11.600 persone: 1.600 piloti, 3.600 assistenti di volo e 6.700 a terra. «Vediamo tutte le proposte in campo e poi terremo conto della loro natura, della sostenibilità del piano industriale e dell'effetto occupazionale» ha detto ieri il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti lasciando di fatto aperta a tutte le ipotesi. Disorientati i sindacati che hanno chiesto al ministro Calenda «di venire in Commissione Trasporti a riferire sullo stato delle trattative».

Il tutto nelle ore in cui le grandi manovre su Alitalia hanno rispolverato un «nuovo» contendente: Air France-Klm. Finora rimasta fuori dai giochi - a dieci anni esatti da quando, nel gennaio 2008, l'ex numero uno Jean Cyril Spinetta dava il via alla campagna d'Italia - la compagnia franco olandese potrebbe essere interessata a rilevare, insieme a Delta e a EasyJet, il vettore italiano. Nessuna conferma, al momento, ma secondo fonti di settore «ci sarebbe una complementarità in termini di network» tra Air France-Klm e Alitalia. La compagnia low cost inglese avrebbe, a questo punto, abbandonato il fondo Cerberus con cui si era alleata fino a questo momento per presentare un'offerta su Alitalia.

Intanto ieri una nuova tegola ha colpito la compagnia.

Il prestito ponte da 600 milioni che il governo italiano ha concesso ad Alitalia ad aprile 2017, esteso ad ottobre di 300 milioni, è finito nel mirino della Ue dopo i reclami presentati dai maggiori concorrenti.

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