Economia

Le Borse europee sprofondano: Milano perde il 5%, Mps il 22%

Le Borse pagano il continuo calo del prezzo del petrolio e la revisione al ribasso delle previsioni del Fmi sulla crescita globale. Negativi tutti i listini europei. Piazza Affari in picchiata. Hong Kong ai minimi da quattro anni

Le Borse europee sprofondano: Milano perde il 5%, Mps il 22%

Mercoledì "nero" per le Borse europee che, continuando ad accusare la debolezza dell'economia cinese, le tensioni geopolitiche internazionali e la continua discesa delle quotazioni delle materie prime, a partire dal petrolio, arrivano a bruciare 233 miliardi di euro. A pesare sulle contrattazioni c'è anche il crollo di Hong Kong, scesa ai minimi da quattro anni e alle prese con una fuga di capitali che mette a rischio l'aggancio al dollaro.

Il tonfo dei bancari

Panic selling. A Milano, al termine di una giornata condotta sempre negativamente, il Ftse Mib è crollato del 4,83% e ha perso anche quota 18mila punti (17.967), l'All Share ha invece ceduto il 4,79%. Sui listini di Piazza Affari, sui quali si è abbattuta una raffica di sospensioni, ancora vendite copiose sui bancari, affondati anche dalle tensioni tra il governo italiano e la Commissione Ue che minacciano di compromettere il percorso per la formazione di una bad bank. Tra i peggiori della giornata c'è Banca Carige che ha perso il 17,79% chiudendo a 0,64 euro. L'istituto di credito genovese ha chiuso in calo del 17,79% a 0,64 euro.Banco Popolare ha ceduto il 10,87% a 8,685 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 7,29% a 5,21 euro, Popolare di Milano il 6,52%, Intesa SanPaolo il 5,5% a 2,54 euro e Unicredit il 7,76% a 3,706 euro. "Oggi - ha rassicurato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan - è una giornata in cui si registrano turbolenze nei mercati finanziari che riflettono gravi impulsi di instabilità di natura politica ed economica provenienti dal sistema internazionale. Malgrado queste turbolenze - ha osservato - la solidità fondamentale del sistema italiano, che continua a essere considerato dagli investitori uno dei posti più attraenti in cui investire, va avanti".

Mps nella tempesta

Per Monte dei Paschi di Siena si è registrata l'ennesima seduta da incubo. Dopo un congelamento al ribasso che si è protratto per gran parte della seduta, ha ceduto il 22,2% a 0,51 euro. "Le prime evidenze relative al 2015 - spiega l'ad Fabrizio viola - confermano che l'attuale andamento del tutto anomalo del titolo Mps non ha alcun riscontro nei fondamentali della banca che anche nel corso dell'ultimo trimestre sono migliorati, confermando il trend evidenziato nei primi nove mesi dell'anno". Le parole di rassicurazione al mercato di Viola non sono sufficienti. Tanto che da inizio anno il titolo dell'istituto senese ha già lasciato sul parterre di Borsa oltre 50 punti percentuali. "I ricavi sono aumentati, mentre i costi sono stati ulteriormente ridotti, confermando la positiva tendenza di miglioramento dell'efficienza operativa della banca in corso ormai da quattro anni - ha proseguito Viola - sotto il profilo della qualità del credito, la banca ha messo a terra ormai da diversi mesi uno sforzo straordinario per conseguire l'obiettivo di ridurre la dimensione del portafoglio di crediti anomali". Ma su piazza Affari i risultati non si vedono. La sfiducia verso il banco senese è generalizzata: con il nuovo ribasso di oggi la capitalizzazione ha, infatti, raggiunto la cifra record di 1,6 miliardi. I vertici di Intesa e Unicredit si sono subito chiamate fuori da un eventuale salvataggio. "Intesa Sanpaolo - ha detto il consigliere delegato della banca, Carlo Messina, in un'intervista a Bloomberg Tv a Davos - punta a creare valore per gli azionisti, non può comprare Mps o qualche altra banca". Anche Poste ha smentito "un suo coinvolgimento" in operazioni di salvataggio di istituti bancari.

Il crollo del petrolio

La nuova discesa delle quotazioni del petrolio e le deboli indicazioni arrivate da Shell hanno pesato sul settore oil con Eni che ha ceduto il 3,33% a 12,16 euro, il livello più basso da agosto 2011. Le vendite hanno colpito tutti i settori: nell'automotive cadute per Fca (-6,34%) e Ferrari (-6,7%), mentre nelle tcl Telecom Italia ha perso il 6,73% scivolando sotto quota 1 euro.

Tonfo anche per Saipem (-10,43%) che accelera sull'aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro.

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