Economia

Così le banche svizzere bloccano i grossi capitali ai clienti italiani

Se il cliente (italiano) non spiega perché vuole ritirare grosse somme, la banca può rifiutarsi di eseguire l'ordine

Così le banche svizzere bloccano i grossi capitali ai clienti italiani

Altro che rientro dei capitali, i clienti italiani rischiano di vedere i propri capitali congelati dalla banca. Il pretore di Lugano ha, infatti, deciso che se il cliente italiano non spiega perché intende ritirare grosse somme, la banca può anche rifiutarsi di eseguire l'ordine. Il motivo? A causa delle normative sull'emersione dei capitali, ciascun istituto deve avere la possibilità di difendere la propria reputazione e moralità. Un precedente importante soprattutto come spinta alla voluntary disclosure, ma che rischia di fare molto male ai correntisti italiani.

Il 31 luglio il pretore del Distretto di Lugano ha emesso, in fase cautelare, un emendamento che rischia di essere la vera chiave di volta nei rapporti tra le banche svizzere e i clienti italiani. Eh sì, perché la norma vale per tutti, ma per in particolar modo per i correntisti nostrani. Che adesso si troveranno a dover fare i conti con una restrizione senza precedenti. Come segnala Stefano Loconte su ItaliaOggi, infatti, "la banca svizzera può legittimamente rifiutarsi di eseguire l'ordine del proprio cliente di effettuare un prelievo in contanti in assenza di idonea giustificazione circa l'utilizzo di quei denari". Pur dando atto di un vuoto normativo, il pretore di Lugano ha infatti accolto l'esigenza degli istituti elvetici di garantire lo svolgimento di una attività irreprensibile sotto il profilo della reputazione.

Il precendete del pretore di Lugano va a inserirsi nel quadro (già di per sé complicato) dell'attuazione della nuova legge italiana in tema di voluntary disclosure.

Per i clienti italiani, insomma, sono guai.

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