Economia

Draghi: "L'euro è irreversibile, l'Ue non rischia la recessione"

Borse a picco e spread alle stelle, ma per Draghi "l'Ue non rischia la recessione". E il Tesoro assicura: "Con le riforme si investe di nuovo sui nostri titoli"

Draghi: "L'euro è irreversibile, l'Ue non rischia la recessione"

Dopo la Grecia, la Spagna rischia il default e gli aiuti della Bce alle banche non hanno convinto i mercati. Borse europee sempre più a picco, spread italiano e spagnolo alle stelle. Sembra che per quanto riguarda la crisi finanziaria dalla scorsa estate poco o nulla sia cambiato. 

Eppure a sentire la Banca centrale europea, tutto è nella norma e l'Eurozona non rischia la recessione, anche se "dall’inizio dell’anno i rischi di deterioramento dell’economia che temevamo si sono in parte materializzati e la situazione è gradualmente peggiorata". Per il presidente Mario Draghi, infatti, bisogna solo aspettare la fine dell'anno per vedere l'Ue tornare a crescere. Del resto, per l'ex governatore di Bankitalia, l'euro "non è assolutamente" in pericolo ed è ormai "irreversibile": "Vediamo analisti immaginare scenari di esplosione della zona euro - spiega - vuol dire mal conoscere il capitale politico che i nostri dirigenti hanno investito in questa unione e il sostegno degli europei".

In ogni caso la Bce farà da paracadute in caso di deflazione, anche se "Il nostro mandato non è di risolvere i problemi finanziari degli Stati, ma di garantire la stabilità dei prezzi e mantenere la stabilità del sistema finanziario in tutta indipendenza". Per il governatore, intervistato da Le Monde, è importante che i Paesi dell'Eurozona imparino a far da soli e completino il programma di riforme per la crescita. È inoltre indispensabile e inevitabile "un’unione finanziaria, di bilancio e politica che condurrà alla creazione di nuove entità sovranazionali". Su questo punto è d'accordo anche Giorgio Napolitano che, in un messaggio al re belga Alberto II, chiede maggior impegno per il "rafforzamento politico delle istituzioni europee e un più forte slancio di integrazione per il benessere e la fiducia dei giovani".

Anche in Italia, se da una parte Monti ammette che il contagio c'è -salvo poi vantarsi che lo spread con lui è sceso - il Tesoro è ottimista. Per Maria Cannata, infatti, le aste di titoli italiani "sono sotto controllo, non solo quelle passate ma anche quelle future". Secondo il direttore generale responsabile del debito pubblico del ministero, per i nostri titoli "i mercati sono sempre aperti", come dimostra anche "il ritorno degli investimenti stranieri, perchè, rispetto ai rendimenti negativi dei Paesi core, l’Italia conviene". Tutto merito del governo: "Gli alti rendimenti e l’impegno sulle riforme tornano ad attrarre alcuni mercati asiatici che non vedevamo da tempo.

I giapponesi sono notoriamente molto prudenti: ebbene stanno tornando sui Btp".

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