Economia

Crisi e pregiudizi politici hanno devastato i redditi ​dei liberi professionisti

Si parte dalle lenzuolate di Bersani e si arriva alle liberalizzazioni di Renzi. Così è stato bruciato un quarto dei redditi medi

Crisi e pregiudizi politici hanno devastato i redditi ​dei liberi professionisti

Più che la crisi economica fecero i pregiudizi della politica (di sinistra). Una vera e propria rapina ai danni dei liberi professionisti iniziata con le lenzuolate dell'allora ministro allo Sviluppo economico Pierluigi Bersani e finita con le (finte) liberalizzazioni del premier Matteo Renzi. Il conto è salatissimo: nel giro di cinque anni i redditi medi dei professionisti sono stati letteralmente distrutti. Sono, infatti, scesi da 35mila a 27mila euro.

I numeri (impressionanti) che ItaliaOggi sbatte in prima pagina sono la triste cronaca di un odio politico che ha fatto dei liberi professionisti carne da macello. Un quarto del loro reddito è andato in fumo nel giro di appena un lustro. E questo è un dato medio. "Se i medici, che lavorano in gran parte in regime di convenzione, non hanno risentito più di tanto della crisi, il reddito degli architetti è sceso sotto i 22mila euro - spiega Marino Longoni - un terzo dei giovani psicologi è infatti disoccupato e il reddito medio della categoria non arriva a 650 euro al mese". Numeri che raccontano come i liberi professionisti si siano via via impoveriti sotto la mannaia della sinistra. Ogni qual volta che qualcuno del Nazareno è arrivato a Palazzo Chigi la musica è sempre stata la stessa. Il due Bersani e Visco, per esempio, nel 2007 hanno messo a punto una lenzuolata di liberalizzazioni per "consentire l'accesso di segmenti influenti del mondo confindustriale in un mercato ritenuto appetibile".

Da Bersani a Renzi non è cambiato poi molto. Anzi l'ultima ondata di liberalizzazioni ha lo stesso sapore amaro. All'indomani dell'approvazione del ddl diverse grandi banche hanno, infatti, annunciato la propria discesa in campo nel settore dell'intermediazione immobiliare.

"Quando la norma sarà legge - fa notare ancora Longoni su ItaliaOggi - sarà sufficiente per loro assumere qualche avvocato e gran parte delle operazioni di compravendita potrà essere fatta senza passare dai notai".

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