Economia

La febbre spagnola contagia l'Ue: Borsa a picco, lo spread tocca 530 punti

Borse europee in ribasso:Piazza Affari ai minimi. Ancora tensioni sui titoli di Stato. Pure Madrid sotto attacco

L'incertezza e i timori la fanno da padroni sulle principali piazze finanziarie. Le Borse europee e asiatiche risentono delle inquietudini sulla situazione finanziaria in cui si trovano le banche spagnole e temono seriamente la fuga della Grecia dalla moneta unica. Adesso gli occhi degli investitori sono puntati sui mercati del Vecchio Continenti che, dopo la pessima prestazione di venerdì scorso, non riescono a invertire la rotta ma sprofondano pesantemente. Non solo. Continuano a crescere le tensioni sui titoli di Stato europei. Il differenziale tra i Btp decennali e i Bund tedeschi è schizzato a 525 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 6,39%. In Spagna, invece, il differenziale tra i Bonos e i Bund ha toccato quota 643 punti con un rendimento al 7,52%.

La paura sulle sorti della Spagna tiene i mercati del Vecchio Continente sotto scacco alla ripresa della settimana. I mercati europei vanno a picco mentre lo spread schizza a quasi 530 punti base e l’euro calato ai minimi da due anni sotto quota 1,21 (per poi risalire) contro il biglietto verde. Una forte speculazione si è certamente innescata in un lunedì nero, attraversando tutti i mercati, in una seduta dominata da incertezze e molteplici possibilità. Sembrano non tranqullizzare i mercati le rassicurazioni in arrivo dalla Spagna. "Non c’è bisogno di un salvataggio pieno, esteso cioè all’interezza dei suoi conti pubblici", ha affermato il ministro dell’Economia Luis de Guindos. A chi gli chiedeva se continuasse a escludere la possibilità di un intervento del genere, dopo l’accordo per un sostegno di 100 miliardi di euro alle banche, ha risposto: "Naturalmente. In questo periodo di incertezza, di volatilità, c’è un’atmosfera irrazionale sui mercati". "L’unico modo di agire va ben oltre lacapacità individuale dei governi", ha detto de Guindos riferendosi agli inviti rivolti alla Bce a svolgere un ruolo più ampio nella soluzione della crisi del debito dell’Eurozona. L'entità delle perdite è stata tale - Milano a metà giornata era sotto di oltre il 5% - che la Consob ha annunciato lo stop alle vendite allo scoperto sui titoli del settore bancario e assicurativo per una settimana. Misura imitata e ampliata dalle autorità spagnole che hanno bloccato le vendite allo scoperto per tre mesi su tutti i titoli del listino principale. Limita i danni il Ftse Mib a -2,76% a 12.706 punti mentre a Madrid l’indice Ibex 35 cala dell’1,1% recuperando, dopo lo stop allo short selling - rispetto al meno 5,5 % segnati nel corso della giornata. In maglia nera a Piazza Affari i titoli A2a (-6,24%), Ubi Banca (-5,66%), Diasorin (-5,45%) e Pirelli & C (-5,23%) mentre si rianima Mps che chiude in maglia rosa a +4,01%. Fa peggio di Milano la Borsa di Francoforte che lascia sul terreno il 3,03%, seguita da Parigi (-2,64%) e Londra (-2,14%).

Oggi la Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso perdendo l’1,86% e toccando i minimi delle ultime sei settimane. Anche il mercato giapponese risente, infatti, dei timori generati dalla crisi del debito in Spagna e da un’eventuale uscita della Grecia dalla moneta unica dopo che il Fondo monetario internazionale ha avanzato la possibilità di rifiutarle altri aiuti economici. "L’indice Nikkei - ha spiegato un analista - ha subito la perdita più forte dell’ultimo mese e mezzo e si è attestato a quota 8.508,32".

L’indice Topix, all’undicesima seduta negativa nelle ultime 12, ha ceduto l’1,79% arrivando a quota 720,62.

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