Economia

Crisi, il pil in caduta libera: a fine marzo perso il 2,3%

L'Istat rivede al ribasso le stime del governo: a livello annuo il calo del pil già acquisito è dell'1,5% anziché il -1,3% preventivato. Un’analoga situazione non si era mai registrata

Crisi, il pil in caduta libera: a fine marzo perso il 2,3%

Sette cali successivi. Una debacle senza fine. È la crisi economica che continua ad azzoppare il nostro Paese e che, dopo l'esperienza dei tecnici al governo, dilaga senza limiti. Tanto che l'Istat rivede al ribasso le stime di (de)crescita previste nei mesi scorsi dallo stesso esecutivo: a livello annuo il calo del pil già acquisito per l’anno in corso è dell'1,5% anziché il -1,3% preventivato.

Il primo trimestre del 2013 è il settimo consecutivo in cui si registra un calo del prodotto interno lordo. L'istituto di statistica ha, infatti, ricordato che un’analoga situazione non si è mai registrata dall’inizio delle serie storiche, nel primo trimestre 1990. Nel primo trimestre del 2013 il pil è calato dello 0,5%. Un calo che, stando i dati pubblicati dall'Istat (leggi il rapporto), si attenua rispetto all’ultimo trimestre 2012, quando era sceso dello 0,9%. Meno forte anche il calo rispetto all’anno precedente (-2,3%) contro il -2,8%.

"Il calo congiunturale del prodotto interno lordo nel primo trimestre 2013 - spiegano gli analisti dell'istituto di statistica - è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell’industria e dei servizi e di un aumento nel settore dell’agricoltura".

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