Economia

Il cuneo fiscale assorbe il 46% del costo del lavoro

Stime Istat: tasse e contributi nel Nord-ovest assorbono il 47,1% del costo del lavoro. Al Sud e nelle Isole la fetta scende al 44,4%

Il cuneo fiscale assorbe il 46% del costo del lavoro

I dati resi noti dall'Istat mostrano in modo inequivocabile l'enorme peso del fisco sul lavoro. La differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta del lavoratore, il cosiddetto cuneo fiscale e contributivo, è pari in media al 46,2%, ovvero a 14.350 euro: i contributi sociali dei datori di lavoro ammontano al 25,6% e il restante 20,6% è a carico dei lavoratori. Il report (relativo al 2010) indica che il valore medio del costo del lavoro è di 31.038 euro all’anno, mentre la retribuzione netta che rimane a disposizione del lavoratore è di "soli" 16.687 euro, poco più della metà (53,8%). Tutto il resto è assorbito dal famoso cuneo, ossia la somma dell’imposta personale sul reddito da lavoro dipendente, dei contributi sociali del lavoratore e dei contributi posti a carico del datore di lavoro, corrispondente appunto al 46,2% del costo del lavoro.

Cuneo più pesante nel Nord Ovest

Guardando alle cifre il cuneo nel Nord-ovest inghiotte il 47,1% del costo del lavoro, invece al Sud e nelle Isole la fetta scende al 44,4%. Nel Nord-ovest, spiega l’Istituto di statistica, "si riscontra il costo del lavoro mediamente più elevato, i contributi sociali dei datori di lavoro e le imposte sul reddito da lavoro dipendente sono più elevati, con una conseguente contrazione della quota di retribuzione netta a disposizione del lavoratore.

Analizzando i diversi settori, i valori più bassi si registrano per l’agricoltura, mentre la quota più alta, pari ad oltre la metà del costo del lavoro (50,4%), si rileva per i dipendenti del comparto attività finanziarie e assicurative".

 

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