Economia

Dieselgate, stop alle auto con la vecchia centralina

Giro di vite contro chi non risponde ai richiami di Vw. E Stadler, ex ceo di Audi, resta in carcere

Dieselgate, stop alle auto con la vecchia centralina

In Germania, come riporta Automotive News, i proprietari di veicoli del gruppo Volkswagen che non hanno ancora provveduto a far modificare il software responsabile del Dieselgate, rischiano il fermo della vettura. Procedimento per altro già avviato in diversi casi su disposizione delle autorità di Monaco e di Amburgo. Nel mirino ci sarebbero circa 15mila vetture i cui proprietari, nonostante i solleciti, non hanno ancora sottoposto la propria macchina alla regolarizzazione della centralina.

Il ritiro del permesso di circolare riguarderebbe soprattutto veicoli delle marche Volkswagen e Audi. In Germania, le vetture coinvolte nel Dieselgate, oggetto di riparazione forzata, sono state più di 2,4 milioni.

Nelle scorse settimane la Commissione Ue, fatto il punto con le associazioni dei consumatori sugli 8,5 milioni di veicoli coinvolti in Europa nello scandalo delle emissioni truccate, aveva rimarcato l'impegno del gruppo tedesco allo scopo di riconquistare la fiducia dei consumatori, attraverso operazioni di richiamo delle vettura non in regola e assicurando più informazioni. Allo stesso tempo, però, Bruxelles ha evidenziato che c'è ancora molto da fare, da parte di Wolfsburg, alla voce garanzie in caso di problemi dopo la sistemazione del veicolo difettoso.

Il tasso di riparazione delle auto con la centralina irregolare, ha fatto sapere la Commissione Ue, è intorno all'80%. Volkswagen si è impegnata a effettuare gratuitamente gli aggiornamenti del software, garantendo anche di risolvere eventuali problemi successivi alla messa a punto. Polemiche e lamentele, però, non mancano. In Italia, in proposito, tempo fa Altroconsumo aveva evidenziato come numerose vetture, una volta rientrate dall'officina, presentassero un maggior consumo di carburante, anomalie e perdita di potenza al motore. L'associazione dei consumatori, che ha avviato una class action contro Volkswagen Group e la consociata italiana, ha svolto infatti un'indagine insieme alle organizzazioni indipendenti Test-Achtas, Ocu e DecoProteste. Tra i 10.500 automobilisti europei intervistati, c'era anche un campione di 3.849 iscritti all'associazione, molti dei quali sottoscrittori dell'azione legale presso il tribunale di Venezia. Sono oltre 90mila le adesioni all'attenzione del giudice che ha fissato l'udienza il prossimo dicembre, dopo che la Corte d'appello ha confermato l'ammissibilità del procedimento, respingendo il reclamo di Volkswagen. Altroconsumo chiede il risarcimento del 15% sul prezzo d'acquisto della vettura.

Continua intanto l'odissea di Rupert Stadler, l'ex ceo di Audi arrestato due mesi fa per frode e diffusione di certificati falsi sempre in relazione al Dieselgate.

I legali del manager si sono visti respingere la richiesta di scarcerazione.

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