Economia

Bpm, governance da rifare. Bonomi: "Si parte a gennaio"

La svolta di Piazza Meda. Il duale a rischio rottamazione. In arrivo le multe Bankitalia agli "Amici" 

Il presidente Andrea Bonomi avvia il «cantiere» da cui uscirà la nuova governance della Banca Popolare di Milano. Il risultato più probabile è la rottamazione dell'assetto duale, imposto solo un anno fa dalla Vigilanza per neutralizzare i dipendenti-soci, ma da più parti considerato «pesante» per un istituto delle dimensioni di Bipiemme.

I lavori scatteranno «a gennaio», ha precisato Bonomi. Il pallino resta comunque nelle mani di Bankitalia, i cui emissari sono ancora impegnati a setacciare conti e scelte di Bpm per capire se concedere o meno la rimozione delle penalizzazioni al bilancio (i cosiddetti add-on). Palazzo Koch starebbe inoltre per usare il pugno di ferro contro la condotta dei vertici della vecchia «Associazione Amici», la realtà (ora discioltasi) che ha a lungo rappresentato il grimaldello dei dipendenti-soci nella governance della banca: in Piazza Meda si parla infatti con insistenza dell'imminente arrivo di 14 sanzioni da 30 a 60mila euro.

La riforma sarà affrontata con il contributo «di tutti e dei sindacati», l'obiettivo è sedersi al tavolo «per trovare la pace senza arrivare all'assemblea e fare a cazzotti», ha precisato Bonomi durante una tavola rotonda organizzata dalla Fabi di Lando Maria Sileoni, il principale sindacato del settore.

«Vogliamo fare di Bpm un esempio per tutto il sistema», anche perché dopo «gli eccessi passati abbiamo l'occasione per ripartire da zero» e mettere a punto «strutture che funzionino», ha proseguito l'imprenditore banchiere.

Il punto di non ritorno è il 2014, quando i soci saranno chiamati a decidere il rinnovo dei vertici. Chi conosce Piazza Meda, sa bene che gli ultimi 18 mesi di mandato sono sempre complessi per chi guida la multiforme cooperativa lombarda, così come non è un mistero l'insoddisfazione che aleggia nel Consiglio di sorveglianza, visti i pochi poteri assegnati dallo Statuto: la prossima riunione del Cds è in agenda il 18 dicembre.

In parallelo, bisognerà capire come evolveranno le manovre per ricompattare i dipendenti-soci sotto un'unica realtà, basata sulla completa separazione tra carriere sindacali e associative.

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