Economia

Enav in Borsa a 3,3 euro Al Tesoro 834 milioni

Bene il collocamento: richieste pari a otto volte l'offerta. Martedì debutto in Piazza Affari

Paolo Stefanato

Il Tesoro e il consorzio di collocamento delle azioni Enav hanno stabilito ieri sera il prezzo di quotazione: 3,3 euro, che si collocano nella parte alta della forchetta inizialmente indicata tra 2,9 e 3,5. L'esordio a Piazza Affari sarà il 26 luglio, e si tratta - va detto - della prima quotazione post-Brexit. Nonostante l'ampia volatilità sui mercati, l'offerta Enav si può già considerare un successo, perché è stata coperta fin dal primo giorno, e fino a venerdì scorso le richieste avevano superato di oltre 5 volte le azioni in vendita. Ricordiamo che Enav è la più importante privatizzazione del governo per il 2016, insieme alla seconda tranche delle Poste. Sul mercato viene immesso il 46,6% della società finora totalmente posseduta dal Tesoro, quota che potrà salire al 49% per effetto della greenshoe. Lo Stato manterrà non meno del 51%, e incasserà 833,6 milioni (di cui 74,6 milioni di greenshoe).

L'azione dell'Enav piace per la sua forza anticiclica e per il rendimento elevato (già annunciati per quest'anno 95 milioni di dividendi, con un ritorno del 5,3%). L'attività della società è l'assistenza al volo e il controllo dello spazio aereo italiano. I ricavi (858,9 milioni nel 2015) provengono dalle compagnie aeree che decollano e atterrano in Italia e da quelle che sorvolano i nostri cieli. Le tariffe sono stabilite con piani quinquennali che consentono una forte visibilità sui ricavi. Il settore in cui operala società è il trasporto aereo, in forte crescita presente e (secondo le stime) futura. Enav fornisce la sua assistenza sia in volo sia a terra, compresi avvicinamento, decollo, atterraggio, rullaggio in pista. Negli aeroporti è presente con 43 torri di controllo, mentre lo spazio aereo nazionale è sorvegliato da quattro centri principali, a Padova, Linate, Fiumicino e Brindisi.

Negli ultimi anni Enav ha avviato un programma di miglioramenti basato proprio sulla riconfigurazione dello spazio aereo nazionale e sull'attivazione di un sistema in grado di ottimizzare i tempi di partenze e decolli, riducendo le attese in fase di rullaggio. Lo scopo è quello di ridurre i tempi di volo, il consumo di carburante e le emissioni di anidride carbonica.

Nel solo 2014 il piano ha fatto risparmiare alle compagnie 9 milioni di euro.

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