Economia

Enel lancia il nuovo brand e Starace guarda Metroweb

L'ad: «Il piano sulla fibra al via in primavera»

Sofia FraschiniNuovo brand, nuova immagine. Dopo la svolta green e tecnologica messa in atto nell'ultimo anno e mezzo sotto la nuova gestione di Francesco Starace, Enel avvia il restyling del proprio marchio a livello globale: molti colori per riflettere la varietà dello spettro energetico, la natura poliedrica della società, (presente in oltre 30 Paesi con 90 Gw di capacità installata), nonché per tradurre in immagine la diversificazione dei servizi offerti nell'ambito del sistema energetico globale. La svolta d'immagine, a quasi 20 anni dall'ultimo restyling, proietta il gruppo in una nuova dimensione di business sottolineando il nuovo approccio aperto. Quindi, come l'affare dello sviluppo della banda larga attraverso la rete elettrica dimostra, disponibile ad avviare nuovi business. «Con il rinnovo del nostro brand stiamo adattando l'immagine di Enel ai cambiamenti in corso all'interno del gruppo e alla rapida evoluzione del settore energetico», spiega l'ad e dg di Enel, Francesco Starace presentando le novità dalla sede Endesa di Madrid a tutti i top manager del gruppo. «Il concetto di apertura che sintetizziamo con l'espressione inglese Open Power ci posiziona come un gruppo innovativo e sostenibile che lavora per diffondere ed espandere il contenuto tecnologico delle sue attività, per garantire la sicurezza energetica e migliorare i servizi a livello globale». Gli elementi tipografici utilizzati per il logo Enel sono stati replicati anche per Enel Green Power e Endesa. Cambia anche il sito internet Enel.com che pone al centro l'utente e l'utilizzo tramite applicazioni mobili. Starace è tornato anche sul tema della banda larga svelando che il piano di Enel Open Fiber sarà pronto in primavera. E che la società «guarda con interesse anche alla possibilità di entrare in Metroweb, il tutto, indipendentemente dalle trattative in corso con Telecom Italia».

Sempre in merito a Enel Open Fiber, Starace ha anche aperto alla possibilità «di un ingresso di Wind e Vodafone nel capitale».

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