Economia

Enel spinge l'utile: +19%. Avanti sull'Opa in Brasile

Profitti a 1,16 miliardi grazie a rinnovabili e reti. L'ad Starace: «Obiettivi confermati»

Enel spinge l'utile: +19%. Avanti sull'Opa in Brasile

Reti e rinnovabili spingono i conti del primo trimestre 2018 di Enel confermando l'importanza delle due gare che il gruppo sta cercando di assicurarsi in Brasile e in Italia: la prima riguarda la conquista della società di distribuzione Eletropaulo e la seconda gli asset green messi in vendita da Terra Firma nella Penisola. In merito alla sfida paulista, presentando i conti, la società ha chiarito che non andrà al rilancio illimitato con Iberdrola, la rivale spagnola in Brasile: «Facciamo le cose fino a un limite in cui si crea valore per la società e per i nostri azionisti», ha detto il direttore finanziario dell'Enel, Alberto De Paoli, parlando della gara la cui scadenza per le offerte, anche da parte di altri operatori, è fissata per il 14 maggio. «Il Brasile - ha proseguito De Paoli - è pieno di asset interessanti per noi nelle infrastrutture di distribuzione, ma se dovessimo cambiare obiettivo escludiamo grandi acquisizioni».

Insomma, Enel non lo dice chiaramente, ma se in gara dovessero presentarsi i cinesi come si paventa, il passo indietro non sarebbe una sconfitta. Soprattutto se State Grid of China dovesse avanzare una maxi offerta da 40 reais per azione, valore molto superiore ai 32,20 reais e i 32,10 reais offerti rispettivamente da Enel e Iberdrola. Le carte verranno comunque svelate a breve: la Commissione di Borsa brasiliana ha deciso che l'asta finale si terrà il 4 giugno, e non più il 18 maggio, e che le nuove offerte potranno essere presentate entro il 14 maggio. Eventuali rilanci potranno invece essere annunciati entro il 24 maggio.

Come rivelano i conti, comunque, Enel ha la struttura finanziaria per affrontare gli spagnoli in Brasile e i rivali italiani per gli impianti rinnovabili del fondo di private equity: una decina tra cui Erg, Edison ed Eni. Per essere più forte la società ha anche deliberato «l'emissione, entro il 31 dicembre 2019, di uno o più nuovi prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi, fino a 3,5 miliardi di euro».

Guardando ai conti, la società ha messo a segno nei tre mesi una crescita a due cifre del risultato netto a 1,16 miliardi (+18,9%) e dell'utile netto ordinario (+10,4%) a 1 miliardo. A spingere i numeri è stata in particolare la crescita di rinnovabili e reti, al centro della strategia di Enel, che ha permesso di compensare gli effetti sfavorevoli del cambio, soprattutto in America Latina, che hanno penalizzato i ricavi a 18,9 miliardi (-2,2%). La crescita dell'ebitda a 4 miliardi (+3,1%) si è realizzata soprattutto in Brasile e Argentina e con il miglioramento dei margini conseguiti nei mercati finali in Spagna per effetto soprattutto della riduzione dei costi medi di approvvigionamento di energia elettrica e gas.

L'andamento del debito ha registrato una lieve crescita a 37,8 miliardi (+1,2%) per effetto del pagamento dell'acconto sul dividendo e degli investimenti del periodo, resta comunque in linea con l'obiettivo di fine anno: «I risultati ha chiarito l'ad Francesco Starace - ci permettono di confermare i target finanziari per il 2018».

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