Gli esperti sicuri: "Scudo anti-spread? Puntate sulla casa"
8 Agosto 2012 - 08:37Nonostante la crisi è ancora un bene rifugio. Rendita annua del 2,3% al netto dell’inflazione. L'immobile come mezzo per integrare la pensione. Buoni affari con la nuda proprietà
La dittatura dello spread ha colpito anche il settore immobiliare. Inutile negarlo. Prima della crisi, il mattone era considerato un bene rifugio per eccellenza: oggi lo è un po’ meno. Un rapporto diffuso ieri dalla Banca d’Italia dipinge uno scenario plumbeo, riassunto in estrema sintesi da alcune cifre: le compravendite hanno subìto un calo dell’ 1%tra il primo e il secondo trimestre dell’anno; il 70% degli agentiimmobiliari, complicel’Imu,prevede un calo ulteriore dei prezzi nei prossimi mesi; lo sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali è salito al 15,4% in maggio dal 14,3% di aprile. Inoltre, dal 2006 le compravendite di abitazioni si sono ridotte del 29%.
Ma anche se il futuro è pieno d’incognite,forse è proprio questo il momento di compiere il grande passo e scommettere ancora sulla casa. Anche perché, sottolinea Leo Civelli, amministratoredelegato di Reag-Real Estate Advisory Group, in Italia «non si è verificata nessuna bolla dei prezzi », fenomeno all’origine del disastro spagnolo. Certo,l’eccesso di offerta si fa sentire, il ceto medio-basso fatica ad accedere al mercato, ma «i prezzi e i canoni sono sostanzialmente stabili e non diminuiranno in modo significativo come qualcuno teme», spiega Civelli. «Non dimentichiamopoi- aggiunge Alberto M. Lunghini, presidente di Reddy’s Group ed esperto del settore - che i prezzi degli immobili non sono assimilabili alle quotazioni dei titoli azionari, ma vanno valutati sul lungo termine». E negli ultimi 50 anni, il mattone ha sempre garantito un buon ritorno, pari al 2,3% annuo al netto dell’inflazione.
L’attuale fase discendente dei prezzi può inoltre essere sfruttata per creare «una buona pensione integrativa suggerisce Civelli- a patto che si investa in immobili di qualità e ben localizzati». Naturalmente, è opportuno distinguere tra l’acquisto per la prima casa e l’investimento immobiliare. Nel primo caso, spiega Lunghini, «si tratta di un investimento difensivo, teso a proteggere la famiglia dal rischio di uno sfratto o dallo stress di un trasloco. Se si riesce a trattare sul prezzo, è difficile fare un cattivo affare. Soprattutto se l’inflazione dovesse salire ».
Il problema del reddito disponibile per milioni di italiani sarà l’elemento che più influirà nelle scelte futureeanchesulmercatoimmobiliare. È quindi prevedibile, osserva Civelli, che la scelta ricada su immobili di dimensioni ridotte e con costi di gestione contenuti ( bassi oneri condominiali, muniti di riscaldamento autonomo). Questa potrebbe essere però anche la scelta di chi è già proprietario di una casa, ma vuole mettere i risparmi nel mattone. «In questo caso- è il consiglio di Lunghini - bisogna investire sulla nuda proprietà, peraltro non soggetta all’Imu». Con un’avvertenza: «Sconsiglio-aggiunge l’esperto-di acquistare un appartamento occupato da una persona con meno di 70 anni». Quanto alle aste giudiziarie, sono una buona opportunità a patto di valutare bene a chi affittare l’appartamento e non trascurare obblighi fiscali e spese di manutenzione.
Ma alla fine, come scegliere? Prima regola: no agli acquisti d’impulso. Secondo: osservare la vita del quartiere in cui si trova l’immobile in ogni momento della giornata. Terzo: privilegiare un appartamento ben esposto, vicino al luogo di lavoro, ben servito dai mezzi pubblici e provvisto di una buona classe energetica.