Economia

Essilux, i fondi tagliati fuori dal cda

Del Vecchio e i francesi si coalizzano. Un candidato interno come ad

Essilux, i fondi tagliati fuori dal cda

Siglato l'armistizio sulla governance di EssilorLuxottica tra il fronte italiano e quello francese, Leonardo Del Vecchio e il socio Hubert Sagnieres si sono alleati in assemblea per tagliare fuori dalla mischia i fondi. Ovvero il mercato. Se la tregua verrà rotta e gli equilibri saltassero di nuovo nei prossimi mesi durante la delicata ricerca di un ad tra i top manager del gruppo, sul ring se la vedranno solo loro due. Lo si è capito ieri dall'esito dell'assemblea del colosso dell'occhialeria riunita a Parigi.

Bocciata la richiesta avanzata dai fondi di avere due poltrone in cda che resta così a 16 componenti (8 espressione degli italiani e 8 dei francesi), mentre è confermato il dividendo di 2,04 euro per azione, pari a circa 285 milioni per il maggior azionista Delfin. Ma il mercato ha potuto comunque contare su un sostanzioso pacchetto di voti. In un'assemblea con il 75,5% del capitale, il 42% dei presenti ha votato contro la remunerazione di Del Vecchio e Sagnieres, mentre per l'ingresso di due nuovi componenti del cda si sono espressi a favore il 43% e il 34%, a seconda delle votazioni.

Quanto al futuro timoniere, quasi certamente sarà un manager del gruppo. Forse non siederà in consiglio ma di certo avrà come riferimento in azienda sia Francesco Milleri, il braccio destro di Del Vecchio, sia il manager di Essilor, Laurent Vacherot. «I requisiti per una persona del genere li abbiamo all'interno, nessuno può fare meglio», ha detto ieri il patron di Luxottica. Sottolineando che «questo è un mestiere molto tecnico, non vorrei prendere magari un avvocato, che poi se lo butto in acqua non sa nuotare». I «cacciatori di teste» Russell Reynolds ed Eric Salmon&Partners sono al lavoro sul dossier ma una soluzione interna sarebbe gradita anche a Sagnieres. «Un'ottima conoscenza della meccanica industriale e del factoring è importante: un candidato interno è la cosa migliore, ma se non lo troviamo dovremo guardare all'esterno», afferma il vicepresidente esecutivo. Anche il nuovo tandem operativo assicura i soci: «Arriveremo alla combinazione delle due culture: non con una che prevalga sull'altra, ma entrambe saranno portate nella società», ha detto Milleri.

«L'accordo firmato è una nuova partenza, per me e per tutti, che ci farà avere grandi successi», gli ha fatto eco Vacherot.

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