Economia

Fca lancia la sfida elettrica. Nel 2020 la 500 a batteria

Confermati investimenti per 5 miliardi in Italia E il nuovo modello sarà realizzato a Mirafiori

Fca lancia la sfida elettrica. Nel 2020 la 500 a batteria

Torino Tre eventi in uno: i 120 anni di Fiat, l'80° compleanno dell'impianto (ora Fca) di Mirafiori e l'installazione del primo robot per la produzione della 500 Bev (elettrica). Il presidente di Fca, John Elkann (ieri all'estero), in una lunga intervista alla «sua» Stampa, e il responsabile per l'Europa del Lingotto, Pietro Gorlier, hanno ribadito impegni e investimenti (5 miliardi) del gruppo in Italia. Clou dell'evento, presenti anche le autorità piemontesi e i sindacati, il via concreto al processo di elettrificazione della gamma. Un avvenimento storico per il Lingotto, obbligato a rincorrere i concorrenti su questo fronte, che vede il suo modello iconico, Fiat 500, che ha da poco spento la 62sima candelina, fare da battistrada.

Nel progetto sono coinvolti oltre 300 fornitori, soprattutto del territorio. Per la 500 Bev l'investimento ammonta a 700 milioni. La linea avrà una capacità produttiva, aumentabile all'occorrenza, di circa 80mila vetture l'anno e vi lavoreranno 1.200 operai, gli stessi impegnati nella formazione. Gorlier non si sbilancia sui particolari della futura 500 a zero emissioni. Non sarà, comunque, una vettura per tutti (come la Mini Elettrica da 33.900 euro, ma è difficile fare paragoni), mentre per l'autonomia si potrebbe prendere come esempio il concept Fiat Centoventi, la cui percorrenza varia da 100 fino a 500 chilometri a seconda del tipo di batteria impiegata. «Vediamo come reagisce il mercato, oggi ancora estremamente piccolo; il nostro è chiaramente un investimento per il futuro», afferma Gorlier, senza fissare, per ora, obiettivi. Dopo le pre-serie di fine anno, bisognerà attendere il secondo trimestre del 2020 per far partire la produzione a Mirafiori.

Gorlier ha ricordato i 12 modelli, tra novità e vetture rinnovate, che saranno sottoposti a elettrificazione, cioè che monteranno un motore elettrico oppure uno termico ricaricabile (ibrido plug-in). Alle spalle del manager sono schierati i robot, tutti rossi, che faranno parte della linea. Ma a fianco dell'operaio, per le operazioni di manovra delle batterie, saranno d'aiuto anche i «cobot», i cosiddetti robot collaborativi che faciliteranno spostamenti e lavoro sottoscocca. Interamente robotizzata, invece, sarà la saldatura del veicolo. Sempre a Mirafiori nascerà un centro di ricerca sulla mobilità del futuro, dove Fca ha già messo a lavorare 260 persone. Toccherà quindi alle future Maserati - prodotte tra Mirafiori, Grugliasco e Modena - prendere la «scossa». Via via seguiranno gli altri marchi. Fca ha messo a punto anche un piano sulle colonnine di ricarica in collaborazione con Enel X e la francese Engie, e l'assistenza sulle «wallbox» domestiche.

Al suo 80simo anno, dunque, Mirafiori trova la Fiat 500 Bev, dopo aver visto passare vetture che hanno fatto la storia dell'auto, a partire dalla Topolino del 1948. «Mirafiori, insieme a Grugliasco, è ancora oggi il più grande complesso Fca nel mondo», ha ricordato Gorlier. Il messaggio, via La Stampa, del presidente Elkann: «I 120 anni di Fiat sono un grandissimo obiettivo raggiunto, poche società nel mondo hanno maturato questa longevità. E Fca è un'azienda culturalmente pronta ad affrontare le sfide della nuova era: rinnovarsi è nel Dna del nostro business come del nostro impegno.

Abbiamo una storia che viene da lontano, ma che sempre più è proiettata nel futuro».

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