Economia

Per Fca "mina" dieselgate in Francia

L'inchiesta va in Procura, giù il titolo (-2,9%). La replica: «Riserve sui test di Parigi»

Per Fca "mina" dieselgate in Francia

Se negli Usa per ora tutto tace, dopo le contestazioni dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente a Fca sul tema emissioni, è invece l'Europa a tenere banco. E in particolare la Francia, dove la direzione Antifrode ha trasmesso alla Procura di Parigi i risultati dei test condotti sui modelli Fiat 500X, Doblò e Jeep Renegade allo scopo di accertare l'esistenza di «eventuale trucchi» tesi a limitare le emissioni dei veicoli Diesel.

La palla passa dunque alla Procura che si sta già occupando di altri dossier, quelli con al centro Volkswagen (da quasi un anno) e Renault, finita nel mirino del ministero dell'Ambiente lo scorso dicembre. I giudici sono chiamati a esaminare i risultati dei test condotti sulle vetture sia «i documenti trasmessi dal costruttore». In una nota, Fca «ribadisce che i suoi veicoli Diesel sono pienamente conformi alle norme in materia di emissioni, come confermato dalla sola Autorità competente riguardo alle omologazioni del gruppo, cioè il ministero italiano dei Trasporti». Il Lingotto fa presente «di non essere stato ancora messo al corrente dei fatti che costituirebbero il fondamento dei rilievi mossi dall'Autorità Antifrode e si augura di avere quanto prima l'opportunità di poter rispondere». Torino ricorda, inoltre, di aver già fornito ampia dimostrazione all'Authority e al ministero dell'Ambiente del fatto che i risultati di taluni test non corrispondono a quelli condotti dal ministero dei Trasporti italiano e da Fca. Da qui «le più ampie riserve in merito a test effettuati su un singolo esemplare del modello interessato e secondo metodologie di prova non previste dalle normative attuali».

Il nuovo fronte francese non aiuta Fca in Borsa. Le azioni, infatti, sono tornate ieri sotto i 10 euro (9,68) dopo essere scese del 2,9% e aver segnato un calo in mattinata del 5%. A poco, in proposito, è servita la schiarita in vista con la Germania. Berlino, infatti, si appresterebbe a ritirare le accuse mosse a Fca, visto l'impegno del gruppo, peraltro già preso volontariamente un anno fa, di modificare il settaggio delle centraline dei propri motori Diesel allo scopo di migliorare le prestazioni in termini di emissioni in condizioni di guida reali. A mancare è solo la ratifica ufficiale dell'accordo da parte di Bruxelles. Banca Akros sostiene che, a questo punto, Fca potrebbe fare un'intesa simile anche con le autoritá Usa: decidere cioè di collocare sulle proprie auto centraline piú sofisticate.

Dalle emissioni al mercato: ok le immatricolazioni in Europa, dove in gennaio le vendite generali di auto sono stimate in crescita del 9,5%; ancora giù, invece, in Brasile (-8,4%) anche se il peggio è considerato passato. In forte affanno, nel Paese, è invece Fca (-24,4%), nonostante il +16% di Jeep. Bene i veicoli commerciali del Lingotto (+65%), su un mercato salito del 27%.

Inizio d'anno con il bonus, infine, per i dipendenti italiani di Fca: riceveranno questo mese il premio legato ai risultati 2016. Ai dipendenti di Melfi, Cassino e Atessa il bonus sarà di circa 1.320 euro. Una cifra maggiore andrà invece agli addetti di Pomigliano e Verrone.

Il premio riguarda anche i lavoratori di Cnh Industrial.

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