Economia

Fca punta al bis in Cina dopo Gac spunta Baic Su le vendite in Europa

Voci su nuove intese a Pechino. Marchionne alla svolta elettrica. Grandi assenze a Parigi

Fca punta al bis in Cina dopo Gac spunta Baic Su le vendite in Europa

Dall'1 al 16 ottobre è in programma il Salone mondiale dell'auto di Parigi. Scontato lo spiegamento di forze dell'ordine per il timore di attentati, come l'ulteriore rafforzamento generale dei controlli. Tra i grandi assenti Lamborghini, Ford, Volvo e Mazda. Un segnale forte che potrebbe allargarsi, in futuro, ad altri costruttori. Il Salone tradizionale, infatti, non basta più: centrale è diventato il problema della mobilità e, di riflesso, eco-sostenibilità, connettività e digitalizzazione. Le rassegne del settore sono così obbligate a seguire questa evoluzione, anche se sarà difficile relegare all'angolo emozioni, prestazioni e stile.

Fca si presenta all'appuntamento con immatricolazioni in crescita sul mercato europeo: +4,3% in luglio (-1,8%, dopo 34 mesi di salita continua, il dato complessivo) e +20,4% in agosto (+9,5% il risultato totale delle vendite). Nel progressivo annuo, Fca ha aumentato le immatricolazioni del 15,5% in un mercato cresciuto del 7,8%. Ma oltre ai numeri e in attesa che sia quantificato l'impatto della nuova Alfa Romeo Giulia con il mercato (il Suv, Stelvio, sarà presentato in novembre all'Auto Show di Los Angeles), al «Mondial» francese l'ad di Fca, Sergio Marchionne, dovrà fare chiarezza sui temi caldi riguardanti il gruppo: la pista cinese, sempre aperta, che indicherebbe in Baic il secondo costruttore di Pechino (il primo è Gac) con cui avviare una joint venture; il tormentone consolidamento; il futuro di Magneti Marelli; l'esigenza di accelerare il processo di elettrificazione per non perdere altro terreno con i concorrenti.

Su Baic, che già collabora con Hyundai e Mercedes, voci rilanciate da Bloomberg parlano di negoziati alla fase iniziale. Il commento di Fca: «La Cina continuerà a essere un mercato chiave e, quindi, l'obiettivo è quello di continuare a crescere. Fca esaminerà potenziali progetti che consentano uno sviluppo del business del gruppo. Ma oggi c'è la partnership con Gac e non ci sono nuove trattative da annunciare». Il sunto: nessuna smentita, e per qualche analista Baic potrebbe prendere in considerazione la produzione di due modelli «dismessi» da Fca Usa: Dodge Dart e Chrysler 200. Le regole cinesi prevedono che una società estera possa stringere accordi solo con due gruppi locali: nessuna limitazione, invece, per le Case auto di Pechino.

Il caso Marelli: mentre anche la Brembo di Alberto Bombassei ha mostrato un interesse, ma solo per gli asset legati ai sistemi frenanti, in casa Samsung, Lee Jae-Yong, nipote del fondatore, nonché membro del cda di Exor e amico del presidente John Elkann, ha assunto un ruolo di maggior peso nel colosso coreano alle prese con i 2,5 milioni di richiami dello smartphone Galaxy Note 7. Il costo dell'operazione sarebbe di circa 1 miliardo di dollari e i problemi all'ultimo smartphone hanno fatto precipitare la capitalizzazione di Samsung. Da qui l'inevitabile ulteriore rallentamento della trattativa con Fca per Marelli.

Marchionne, a Parigi, dovrà anche fare il punto sulla strategia «elettrica», mai amata per la verità dall'ad. Ma tutti si muovono in questa direzione: Ford, per esempio, ha appena annunciato di investirvi 4,5 miliardi di dollari, presentando entro quattro anni 13 nuovi modelli, ovvero il 40% della propria gamma.

«Un accordo con Tesla non sarebbe male», butta lì un analista.

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